Il piano Mattei unisce Ue e Africa, l’intesa a Roma
Non è uno spot, l’Italia fa sul serio e l’Ue si accoda nel nome della sfida alla Cina: il piano Mattei sta per entrare nel vivo e mira, accorciando la distanza tra Europa e Africa a garantire un futuro a entrambi i continenti. Ieri, a Roma, s’è tenuto a Villa Doria Pamphilj a Roma “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: A common effort with the African Continent”, il summit che ha messo attorno a un tavolo i leader europei e africani e, su carta, accordi da 1,2 miliardi di euro. Intese che mirano alla cooperazione economica e allo sviluppo industriale e produttivo in diversi settori, a cominciare dall’innovazione fino all’energia. E che uniscono le due grandi iniziative, quella nazionale del piano Mattei e quella Ue del Global Gateway, per incentivare il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo. Per Giorgia Meloni, padrona di casa e fautrice della piattaforma di dialogo tra i Paesi africani, l’Italia e Bruxelles, s’è trattato di una giornata di festa. Ha richiamato alla responsabilità dell’Europa che con “condivisione, responsabilità, visione e una cooperazione tra pari” più degli altri è “chiamata a fare la differenza” sullo scenario africano. Ursula von der Leyen ha lanciato una stoccata a Trump: “Altri Paesi nel mondo stanno tagliando i finanziamenti, è sbagliato: attrarre nuovi investimenti in Africa è nel nostro interesse reciproco”. E poi ha riferito che il Global Gateway “ha una potenza di fuoco di massiccia di 150 miliardi di euro per l’Africa”, ponendosi così in netta antitesi e concorrenza alla Via della Seta di Pechino. Che, però, sullo scacchiere africano s’è mossa in netto anticipo guadagnando posizioni a dir poco importanti, rafforzate dalla recente decisione di Xi di togliere ogni dazio all’importazione di merci dai Paesi in via di sviluppo.
Gli accordi già siglati sono numerosi, a cominciare da quello da 250 milioni tra Cdp-Sace e Africa Finance Corporation per potenziare la transizione green e, soprattutto, gli investimenti nella filiera digitale italiana in Africa. Con, al centro, il tema del Corridoio di Lobito, la via di comunicazione fisica e digitale tra Angola e Zambia (e fino alla Tanzania, in futuro) che Meloni ha individuato come una priorità annunciando ulteriori investimenti nel progetto da parte dell’Ue. Gli affari, però, non fanno venire meno altre priorità come, per esempio, il tema dell’immigrazione su cui Von der Leyen è stata netta: “L’Africa ha bisogno dei suoi talenti, della sua forza lavoro. Ogni anno si perdono migliaia di vite per mano degli scafisti, dobbiamo mantenere alta l’attenzione sul traffico di esseri umani”.
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