Attualità

Pronto Soccorso in panne, snobbati dagli specializzandi

L'allarme di Anaao-Assomed: "Un disastro annunciato"

di Angelo Vitale -


Sanità, Pronto Soccorso a rischio continuo: il 17% degli oltre 15mila contratti regionali a bando per il concorso dei medici specializzandi non sono stati assegnati. Anaao-Assomed indica questo dato come destinato ad aumentare vertiginosamente a causa delle centinaia di mancate effettive immatricolazioni.

Anaao-Assomed sugli specializzandi: “Un disastro annunciato”

E’ la principale associazione sindacale italiana per i medici e i dirigenti sanitari. Lancia un rinnovato allarme anche sulla persistenza di una tendenza negativa per le branche meno ambite dagli specializzandi. Prima tra tutte la medicina d’emergenza-urgenza che registra il 45% dei contratti non assegnati. Un “disastro annunciato”, specie per i Pronto soccorso.

Anaao-Assomed conferma una grave crisi strutturale nel reclutamento di medici specialisti in alcune aree fondamentali del Servizio sanitario nazionale. E denuncia una carenza di interesse degli aspiranti medici verso le specializzazioni meno ambite, soprattutto la medicina d’emergenza. Un fattore che si traduce automaticamente in un peggioramento della situazione di carenza di personale medico specialistico. Che è fondamentale per la gestione dell’emergenza-urgenza e di altre branche critiche nelle strutture sanitarie pubbliche del Paese.

L’urgenza di una riforma

Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao – Assomed, e Giammaria Liuzzi, responsabile nazionale Anaao Giovani sostengono che “l’unica soluzione” può arrivare dal “riformare la formazione medica post-laurea, archiviando l’impianto formativo attuale e sostituendolo con un contratto di formazione-lavoro istituendo i learning hospital, con specializzandi che cosi avrebbero diritti e i doveri precisi e chiari calati in un contratto incardinato nel Ccnl con retribuzione e responsabilità crescenti”.

Una manovra possibile senza spese

Una soluzione che – sottolineano – “non comporta un aumento di spesa perché abolirebbe non il numero chiuso, ma la figura dei gettonisti, costati all’Erario pubblico 1,7 miliardi di euro dal 2019 al 2023”.

Schillaci al lavoro

Il ministro della Salute Orazio Schillaci, più di un anno fa, aveva definito queste specializzazioni mediche poco allettanti “orfane, sempre più disertate, cui prestare particolare attenzione”.

Ora, sta lavorando su proposte normative per garantire un’adeguata remunerazione agli specializzandi, con un aumento specifico della parte fissa del contratto e una parte variabile più alta per le specializzazioni meno attrattive, il tutto in coordinamento con il ministero dell’Economia e delle Finanze.

E valuta pure la possibilità per gli specializzandi vincitori di concorso di completare la formazione nella struttura di servizio con contratto a tempo determinato e poi con assunzione a tempo indeterminato.

Ma i Pronto Soccorso degli ospedali quanto ancora potranno attendere?


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