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Raccolta fondi per salvare JJ4 “Ora la adotto io”

di Ivano Tolettini -


Anche una raccolta fondi universale per salvare Jj4. La protezione della vita umana è prioritaria. Le autorità degli stati comunitari in casi estremi possono abbattere gli animali protetti come gli orsi. Ma nel giorno in cui un portavoce della Commissione Europea di Bruxelles afferma che la direttiva Habitat permette la cattura e la soppressione degli esemplari problematici, Pasquale Giuditta, sindaco del piccolo Comune avellinese di Summonte, situato a 700 metri sulle falde orientali dei monti del Partenio, si dice pronto ad adottare gli orsi che Trento vuole abbattere. “Siamo pronti ad adottare con un preciso progetto a Summonte nel parco del Partenio gli orsi, come Jj4, che a breve dovrebbero lasciare il Trentino. La natura va rispettata non soppressa”.

IL PRESIDENTE E IL SANTUARIO

Maurizio Fugatti è contrariato (eufemismo) per l’impossibilità di sopprimere l’orsa che più di due settimane fa ha sbranato il corridore di montagna Andrea Papi sulle pendici del monte Peller in Val di Sole. La sospensione decretata dal Tar di Trento in attesa dell’udienza dell’11 maggio, ha spuntato l’arma selettiva che il presidente della provincia autonoma intendeva applicare, venendo incontro anche alle aspettative di chi vive a contatto con gli orsi. La maggior parte dei trentini vuole potere camminare in sicurezza nei boschi, soprattutto nelle vallate di Sole, Non, Rendena, Giudicarie che sono le più esposte perché vi si trovano almeno 150 animali. Non va dimenticato che tra sei mesi si rinnoverà il presidente e l’argomento tocca le corde della popolazione. C’è però chi come Ornella Dorigatti, delegata trentina dell’Organizzazione internazionale per la protezione degli animali (Oipa), ha lanciato una raccolta a livello mondiale sotto forma di crowdfunding per “costruire un santuario-rifugio dove collocare gli orsi problematici. Nel corso di un sit-in ieri davanti alla Provincia di Trento, la rappresentante animalista ha protestato “contro la decisione di abbattere gli orsi Jj4 e Mi5”.

VETERINARI E POLITICA

L’ordine dei veterinari di Trento è contraria all’uccisione prevista dall’ordinanza sospesa dal tribunale amministrativo. “Si sollecitano i colleghi professionisti veterinari addetti a vario titolo, e iscritti presso l’Ordine della provincia di Trento, di non assumere alcuna iniziativa che possa provocare la morte del soggetto per eutanasia, se non in precedenza concordata con il presente Ordine”, scrive in una nota il presidente Marco Ghedina, suscitando il plauso dell’Enpa per “l’impeccabile decisione di non volere praticare l’eutanasia”. Così se Fugatti vorrebbe trasferire 70 orsi e i governatori delle regioni confinanti replicano “ma non da noi”, Luca Zaia appartiene comunque al partito di chi vuole salvare il plantigrado, ma dev’essere trasferito. Anche il prefetto Stefano Laporta, che da sei anni dirige l’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra) è convinto che non bisogna abbatterlo. Lo stesso ministro Pichetto Fratin osserva che l’uccisione dell’orsa non ridarà la vita a Papi, e un grande esperto come lo scrittore Daniele Zovi, già comandante interregionale dei Forestali del Nord Est, oltre a sottolineare che in Veneto è più facile essere uccisi dal proprio cane, ammonisce che se l’orso fa l’0rso, l’uomo deve essere razionale e trasportare altrove Jj4.

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