Referendum, Cei e Meloni: la verità sta nel mezzo
La verità come sempre sta nel mezzo: se da un lato abbiamo la Cei che invita ad andare a votare al referendum e dall’altro c’è la maggioranza che invita a disertare le urne, la terza via è quella indicata dalla premier Giorgia Meloni. Per il vicepresidente della Cei, monsignor Francesco Savini, i quesiti interpellano i fedeli come “custodi del bene comune e responsabili della speranza che ci è affidata”. Votare al referendum ha a che fare con “la convivenza civile e il modello di società che intendiamo costruire insieme”, è il monito di Savini. Dal canto suo, la Meloni spiega che andrà al seggio, in veste di presidente del Consiglio, per rispetto nei confronti dell’istituto referendario. Ma poiché non condivide i quesiti esercita il diritto di non votare. L’astensione è stata professata in passato anche dai partiti di sinistra che oggi gridano all’attentato alla democrazia – è la politica. Ma la verità sta nel mezzo: poiché la Meloni non può essere certa che gli elettori di centrodestra si recherebbero in massa per votare no – che sarebbe cosa buona e giusta -, li invita a non far raggiungere il quorum.
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