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Rischio Vesuvio: “No deportati al Nord, 180mila appartamenti disponibili in aree interne”

di Angelo Vitale -


Una proposta delega al governo affinché, in caso di eruzione del Vesuvio e di evacuazione, 600mila cittadini dell’area campana interessata non siano “deportati” al Nord ma ripopolino le aree interne della Campania. La annuncia l’Intergruppo parlamentare Sviluppo Sud, Aree fragili ed Isole minori che si è riunito ad Ercolano. Il presidente dell’Intergruppo, il 5Stelle Alessandro Caramiello, usa proprio questo termine per promuovere una soluzione diversa interessando le zone “del Beneventano e dell’Avellinese, del Casertano e del Salernitano, grazie ad un progetto che ha ormai 15 anni e che diventerà una legge delega in cui solleciteremo la Regione Campania ad applicare la (già) sua legge 13 del 13 ottobre 2008 relativa al Piano Territoriale e Regionale per il Capitolo del Rischio Vulcanico”.

All’incontro, ribadito da Vincenzo Coronato, presidente della Fondazione Convivenza Vesuvio “il nostro Progetto Vesuvio, perché non vogliamo vedere la nostra gente andar via dalla propria regione, anche perché uno spostamento di massa a centinaia di chilometri è impraticabile. E se ci fosse un falso allarme? Spostiamo milioni di cittadini così, con costi di miliardi di euro e rischi ingenti? Invece, abbiamo tutti gli spazi necessari per restare nella zona interna della Campania, dove attualmente ci sono 180mila appartamenti sfitti e abbandonati. Abbiamo il piano giusto e studiato da anni”.


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