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Salvini accusa corruzione a Kiev e apre il dibattito sugli aiuti all’Ucraina

Scontro politico in Italia sugli aiuti a Kiev: Salvini critica la corruzione e mette in discussione l’invio di armi, mentre il Governo difende il sostegno militare e finanziario.

di Anna Tortora -


Il pacchetto di aiuti e il dibattito politico

Il governo italiano ha approvato il prossimo pacchetto di aiuti militari e finanziari all’Ucraina, confermando l’impegno dell’Italia nel sostegno a Kiev nella guerra contro la Russia. Tuttavia, la decisione non è stata accolta senza polemiche. La Lega, guidata da Matteo Salvini, ha espresso perplessità sulla gestione dei fondi europei destinati all’Ucraina e minaccia un possibile veto a partire dal 2026, se non saranno garantite maggiore trasparenza e controlli.

La posizione di Salvini e lo scandalo corruzione a Kiev

Salvini ha dichiarato: «C’è corruzione a Kiev», riferendosi agli scandali che coinvolgono alcuni stretti collaboratori di Zelensky, episodi che in altre circostanze avrebbero provocato dimissioni o crisi di Governo. Il leader della Lega sottolinea l’importanza di assicurarsi che i fondi destinati all’Ucraina siano utilizzati correttamente e non finiscano nelle mani di funzionari corrotti.
Dal canto suo, il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha minimizzato il caso, affermando che «due corrotti non possono fermare la necessità di supportare l’Ucraina nella sua difesa contro l’invasione russa».

Il punto di vista degli esperti e il “bias cognitivo”

Sulla vicenda è intervenuto anche Domenico Vecchioni, storico e già ambasciatore d’Italia:
“Ho l’impressione che gran parte della stampa legata al Pensiero Unico, soffra di ‘bias cognitivo’. Il meccanismo psicologico, cioè, che sviluppa la tendenza, più o meno consapevole, a dare maggior peso alle informazioni che confermano le proprie credenze preesistenti, ignorando o trascurando quelle che, invece, le contraddicono. Prendete, ad esempio, l’immenso scandalo legato alla corruzione dei più stretti collaboratori di Zelensky. Evento che in altre circostanze e in altri tempi avrebbe causato la caduta di ministri, governi, presidenti ecc. Evento, invece, da molti giornali considerato ‘négligeable’ e quindi da relegare nelle pagine interne o addirittura da non parlarne (la Repubblica). Disturba l’immagine del governo ucraino duro e puro, impegnato a combattere gli invasori russi (e non ad arricchirsi).

Per il Ministro Crosetto poi cosa possono contare ‘due corrotti’ di fronte alla necessità di inviare ancora armi e soldi all’Ucraina? Se poi qualcuno fa notare che comunque c’è un problema, visto che a Kiev alcuni si costruiscono wc e bidet d’oro (tanto denaro hanno rubato da averne quasi una crisi di rigetto) con i finanziamenti europei (e quindi anche nostri), mentre i giovani ucraini muoiono al fronte, questo qualcuno viene insultato e tacciato di putinismo. Eppure mi pare un discorso ragionevole dire, prima di inviare altri miliardi, cerchiamo di assicurarci che i nostri soldi siano utilizzati per le finalità previste e non vadano a finire nei bagni degli oligarchi. Il fatto è che se queste cose ragionevoli le dice Matteo Salvini, diventano subito irragionevoli. Se le dicesse un Mario Rossi qualunque, sarebbero invece recepite con interesse e considerazione… Bias cognitivo!”

Trasparenza e futuro del sostegno italiano all’Ucraina

Il dibattito italiano sugli aiuti all’Ucraina mostra come la questione della trasparenza nella gestione dei fondi sia diventata centrale. Il governo conferma il pacchetto di aiuti, ma la Lega mantiene la possibilità di esercitare il veto dal 2026. La gestione dei finanziamenti europei a Kiev resta quindi un nodo cruciale, tra esigenze militari e richieste di responsabilità e controllo pubblico.

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