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Senza crudeltà: la battaglia Leal contro l’orrore della vivisezione

di Ivano Tolettini -


È la prima edizione del “Cruelty free” (senza crudeltà), avviata ieri dalla Lega Antivivisezionista Lombarda, conosciuta sul territorio nazionale con l’acronimo “Leal”, che da oltre quarant’anni è in prima fila per l’abolizione della vivisezione, altrimenti conosciuta come sperimentazione animale, e che dal 1981 investe importanti risorse per favorire la ricerca senza animali. Sorta a Milano nel 1978 ha sedi in quasi tutte le province lombarde e in altre tredici regioni: dal Lazio alla Puglia, dalla Sardegna all’Abruzzo. Il “Cruelty free” vuole aiutare tante persone ancora poco informate ad avvicinarsi al tema della vivisezione. Leal ha individuato aprile per far partire questa campagna di sensibilizzazione perché il 24 del mese si celebra la “Giornata Mondiale degli Animali da Laboratorio” e, pertanto, “non c’è occasione migliore per dare un segnale forte per chiedere una scienza giusta, efficiente e moderna”.

 

NON SI ASPETTA

 

“La tutela degli animali è la nostro missione – non dimentica mai di ricordare con grande passione a ogni incontro pubblico Gian Marco Prampolini, presidente della Leal, con al fianco Bruna Monami, vicepresidente, e le consigliere Maria Grazia Piastri Giovanna Tarquinio – Ci muoviamo in loro difesa e abbiamo cominciato negli anni Ottanta a finanziare borse di studio per ricercatori che non usano il modello animale, portando avanti la tematica dei metodi sostitutivi insieme alla lotta al maltrattamento e allo sfruttamento animale. Ogni giorno che passa è tempo in cui questi esseri senzienti continuano ad essere usati e abusati. Non è tempo di aspettare, è tempo di provare anche nuove strade, se idonee al raggiungimento dei nostri scopi, pur rimanendo vigili e pronti a cambiare quelli che si riveleranno produttivi”. La “Leal” è stata fondata sull’esempio di alcune associazioni statunitensi da Kim Buti. Nel giro di pochi anni ha acquisito soci in ogni parte di Italia. Totalmente apartitica, gestita esclusivamente da volontari, ha come uniche fonti di finanziamento le donazioni e i contributi dei soci e dei simpatizzanti. Nel 2001 venne istituita una nuova borsa di studio intitolata “Kim Buti- Didattica senza animali”.

I NUMERI

“La vivisezione – ricorda Prampolini – è praticata in università, scuole di medicina, aziende farmaceutiche, cosmetiche e alimentari nonché in ambito militare e industriale. Viene stimato che nel mondo per esperimenti in vivo è utilizzato un numero di vertebrati compreso tra i 10 e gli oltre 100 milioni all’anno, a partire dal piccolo pesce zebra fino ai primati”. La Leal insiste molto sul concetto di “consumatori responsabili” perché così “si potrà dare supporto ad aziende e brand che lavorano nella piena trasparenza, aderendo allo standard contro i test su animali per cosmetici e i prodotti per la casa”. Gian Marco Prampolini, i principali collaboratori e i volontari osservano che “è importante dare a tutti la possibilità di fare qualcosa di concreto per gli animali iscrivendosi alla newsletter per il “Mese Cruelty Free”. Sensibilizziamo l’opinione pubblica su ciò che avviene nei laboratori di ricerca con animali. Offriamo le competenze per venire incontro a quante più persone vogliono essere parte di un cambiamento con acquisti consapevoli e scelte responsabili”.

IL PESCE

Ieri, Primo Aprile gli attivisti di Parma di Leal hanno organizzato una protesta “contro la vivisezione riallacciandosi simbolicamente alle falsità della sperimentazione animale”. Meta Parma è stata l’organizzatrice dell’evento in piazza della Pace a partire dalle 15.30. “Il fatto è che dicono che la vivisezione non esiste più, ma ora si chiama sperimentazione animale – spiegano gli attivisti – Tante persone credono che gli orrori della vivisezione siano terminati, invece continuano, è cambiato il nome ma la sostanza non cambia. La vivisezione esiste ancora, infatti nel dizionario italiano con il termine ‘vivisezione’ è inteso ogni atto operatorio su animali vivi, svegli o in anestesia totale o parziale, privo di finalità terapeutiche”.

PARLAMENTO

Dall’intergruppo in Parlamento che si batte per la tutela e la difesa dell’Ambiente e degli animali, presieduto da Michela Vittoria Brambilla, la Leal si aspetta un inasprimento delle leggi esistenti e e nuove proposte ad hoc anche nel campo della lotta alla vivisezione per spingere in modo inequivocabile verso l’uso dei metodi sostitutivi. “Non rimaniamo a guardare, solo per mantenere il diritto di critica – ripete spesso il presidente Prampolini – , ma cerchiamo di agire facendo anche importanti proposte. Intendiamo fare tutto quello che è possibile per rimediare ai vuoti legislativi senza tralasciare nessuna possibilità perché ogni occasione persa ricade sugli animali innocenti. È una battaglia di civilità”.

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