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Sicurezza, la Corte Conti bacchetta: pochi ispettori, zero dati condivisi

Manca la condivisione dei dati, non è partito il Portale del sommerso, c'è un deficit di personale tecnico e amministrativo per i controlli

di Angelo Vitale -


Sicurezza sul lavoro, l’Italia è da decenni terra di scandali, denunce, riforme con la coda indispensabile della lentezza. Se ne accorge pure la Corte dei Conti che ha reso nota la sua analisi sull’azione di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro in materia di salute e sicurezza in ambito professionale, nel triennio 2022-2024.

Le norme ci sono, manca la condivisione dei dati

Ad oggi l’assetto normativo che, in origine, individuava l’Ispettorato come Agenzia unica e titolarità esclusiva dei servizi ispettivi con piena autonomia organizzativo-contabile, ha subito una necessaria evoluzione per non indebolire il contrasto all’evasione contributiva e assicurativa e per mantenere attiva la vigilanza sul rispetto della legislazione sociale. Ma emerge l’assenza di un sistema unico di condivisione dei dati tra gli istituti deputati alla vigilanza, che la Corte indica come “presupposto fondamentale per l’esercizio di una corretta funzione di coordinamento”. Serve il completamento dei sistemi operativi già avviati (Sinp e MiniSinp) e l’entrata in funzione del Portale nazionale del sommerso che potrebbe, in futuro, risolvere questa criticità gestionale. Come a dire: si pensa a ideare un portale che combatta il lavoro nero ma non c’è ancora il suo via.

Il deficit di personale per i controlli sulla sicurezza

Un altro deficit è quello del personale, che pure forse sarebbe disponibile per l’aumento delle competenze di una platea molto ampia di giovani nel nostro Paese. Per la Corte, è raccomandata l’adozione di misure tese a snellire il meccanismo di trasferimento delle risorse dal bilancio dello Stato a quello dell’Ispettorato, limitando i vincoli di destinazione esistenti, per indirizzare rapidamente le risorse alla prevenzione, ma anche alla copertura delle carenze di personale e alla migliore organizzazione dell’Ispettorato stesso.

Le figure da incentivare

Suggerita l’assunzione di personale ispettivo tecnico, ma anche di personale amministrativo, per riservare in via esclusiva il primo ai propri compiti istituzionali e fare equo il rapporto tra retribuzione e complessità della funzione svolta: questa la strada per aumentare l’attrattività del ruolo dell’ispettore del lavoro.


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