Sindaco eletto grazie ai voti al suo cane: il Tar del Veneto conferma la vittoria
Un caso singolare ha attirato l’attenzione a Porto Viro, in provincia di Rovigo: tre schede con il nome “Thor”, il cane del candidato sindaco Mario Mantovan, sono state considerate voti validi dal Tar del Veneto, che ha confermato la sua elezione. Il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso dello sfidante Stefano Permunian, convalidando il risultato ottenuto da Mantovan, vincitore per solo sette voti di scarto.
Il “caso Thor”: il cane simbolo della campagna elettorale
Durante la campagna elettorale, il cane del sindaco Mantovan, era diventato una mascotte: compariva negli eventi, nelle iniziative e nelle foto social ufficiali del candidato. La sua presenza costante ha portato i giudici a considerarlo parte integrante dell’identità politica di Mantovan. Secondo la sentenza, le schede riportanti il nome “Thor” non rappresentavano un segno di riconoscimento illecito. Bensì una chiara manifestazione di voto a favore del candidato, immediatamente comprensibile per l’elettorato locale.
Sindaco eletto grazie ai voti al suo cane – La decisione del Tar: “Voti riconoscibili e non fraudolenti”
Nella motivazione, la quarta sezione del Tar del Veneto ha spiegato che la scritta “Thor” “può essere giustificata da motivazioni diverse da quella di farsi riconoscere”. Per il tribunale, i voti erano espressi in buona fede e indicavano in modo univoco la volontà dell’elettore. Gli scrutatori hanno validato anche altre schede atipiche, come quelle con la dicitura “Mario Vigile” – riferimento al passato di Mantovan nella Polizia Municipale.
Il ricorso respinto: nessuna irregolarità elettorale
Il ricorrente Permunian aveva inoltre accusato Mantovan di essersi avvicinato ai seggi durante le votazioni, ma il Tar ha dichiarato di non essere competente in materia penale. Tutti i motivi del ricorso sono stati rigettati, confermando così la legittimità del voto e la proclamazione ufficiale del sindaco.
Sindaco eletto grazie ai voti al suo cane – Voti bizzarri: un fenomeno non raro
Episodi simili non mancano nella storia italiana: da schede con nomi di personaggi famosi durante le elezioni presidenziali (da Totti ad Amadeus) fino a voti ironici nei piccoli comuni. Anche all’estero si registrano casi curiosi, come l’elezione decisa per sorteggio negli Stati Uniti o i “voti ritrovati” nel Texas del 1948.
Il caso di Porto Viro dimostra come, anche in un contesto rigoroso, la simbologia e la comunicazione personale possano influire sul risultato elettorale.
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