Siria: i jihadisti conquistano anche Hama. Ufficiali di Assad in fuga
Comunicazioni interrotte nella provincia di Aleppo, in Siria, teatro dell’offensiva delle fazioni armate guidate da Hayat Tahrir al-Sham. Due droni nemici sono stati intercettati dalla difesa aerea su Damasco.
Prosegue l’avanzata dei ribelli, che hanno avuto la meglio sull’esercito anche ad Hama, cruciale per i rifornimenti e il controllo delle rotte tra le principali città. Negli ultimi anni, soprattutto nelle sue zone rurali, hanno operato diversi gruppi islamisti di matrice sunnita, tra cui l’Esercito libero siriano e i nuclei affiliati ad Al-Qaeda o nati dalle sue ceneri.
I combattenti hanno affermato di aver “liberato centinaia di detenuti” dal carcere cittadino. “Le nostre forze sono entrate nella prigione centrale di Hama e hanno liberato centinaia di prigionieri ingiustamente detenuti”, ha rivendicato via Telegram Hassan Abdel Ghani, un comandante militare della coalizione che sta mettendo alle corde le forze regolari siriane.
Nel messaggio diffuso via social, Ghani ha parlato di “momenti storici”, aggiungendo che “le forze criminali del regime stanno vivendo uno stato di gran confusione a Hama”, culminati nella “fuga di alti ufficiali militari e delle forze di sicurezza”. “I progressi continuano”, ha detto ancora, sostenendo che i civili “danno il benvenuto ai loro figli, ai mujahiddin, nei quartieri liberati”.
Riconquisteremo le aree “in cui sono entrati i gruppi terroristici”. Lo hanno assicurato le forze fedeli al presidente siriano Bashar al-Assad. “Nelle scorse ore, con l’intensificarsi degli scontri tra i nostri soldati e i gruppi terroristici e l’aumento del numero dei martiri tra le nostre fila, questi gruppi sono riusciti a penetrare su diversi assi e ad entrare nella città, nonostante abbiano subito perdite pesanti fra le loro fila”, si legge nel comunicato del ministero della Difesa della Siria, che ha reso noto il “ridispiegamento e riposizionamento delle unità militari fuori dalla città”.
Il capo dei jihadisti di Hts, Abu Mohammed al-Jawlani, ha dichiarato in un messaggio audio che “ciò che sta accadendo in Siria non si estenderà all’Iraq”, esortando il premier Muhammad Shia al-Sudani ad “astenersi dall’essere coinvolto in una nuova guerra”.
Torna alle notizie in home