Attualità

Stallo all’Onu e nessun accordo su pause umanitarie negli attacchi di Israele a Gaza

di Angelo Vitale -


Stallo pieno: non c’è accordo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per una risoluzione sulla guerra tra Israele e Hamas. Non sono bastate oltre due ore di discussioni a porte chiuse, alla fine rimaste le differenze tra chi, come gli Stati Uniti chiede “pause umanitarie”, e chi un “cessate il fuoco umanitario” per fornire aiuti disperatamente necessari e prevenire altre morti civili a Gaza. Netanyahu, dal suo canto, ieri in un colloquio con tutti gli ambasciatori dei Paesi presenti in Israele aveva parlato di semplici “pause tattiche” nella raffica di interventi militari su Gaza.

“Abbiamo parlato di pause umanitarie e siamo interessati a proseguire”, ha dichiarato il vice ambasciatore degli Stati Uniti Robert Wood ai giornalisti dopo l’incontro: “Ma ci sono disaccordi all’interno del Consiglio sul fatto che questo sia accettabile”.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aveva preannunciato aigiornalisti di volere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza e la fine della “spirale di escalation” già in corso nella Cisgiordania occupata, in Libano e dalla Siria all’Iraq e allo Yemen. Da lui la denuncia di una violazione del diritto internazionale umanitario, che richiede la protezione dei civili e delle infrastrutture essenziali per la loro vita e la sottolineatura che “nessuna delle parti in un conflitto armato è al di sopra” di queste leggi, rinnovando la richiesta di rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi che Hamas ha portato da Israele a Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre.

Sostanzialmente fallita, quindi, con questo stallo l’azione congiunta della Cina, che detiene la presidenza del Consiglio di sicurezza questo mese, e degli Emirati Arabi Uniti, il rappresentante arabo nel consiglio, che avevano convocato la riunione a causa della “crisi umanitaria” a Gaza. L’ambasciatrice degli Emirati Arabi Uniti Lana Nusseibeh ribadisce che tutti i 15 membri del consiglio “sono pienamente impegnati” e che gli sforzi continueranno per cercare di ridurre le divergenze e raggiungere un accordo su una risoluzione.


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