Economia

Stop Ue alla cooperazione con il Niger dopo il golpe: pochi giorni fa un bilaterale in Italia con Confindustria

di Angelo Vitale -


“L’Unione europea non riconosce e non riconoscerà le autorità emerse dal golpe in Niger”. Lo fa sapere l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, che poi annuncia: “Oltre alla cessazione immediata del sostegno al bilancio, tutte le attività di cooperazione nel campo della sicurezza sono state sospese sine die con effetto immediato”. Poi, in vista della riunione di domani dedicata al Niger della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, Borrell anticipa che l’Ue “è pronta a sostenere le decisioni dell’Ecowas, compresa l’adozione di sanzioni”.

Sulla scelta Ue, attesi contraccolpi in Italia ove solo 4 giorni fa era stato il primo ministro del Paese.

Il presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Massimo Dal Checco aveva ricevuto per un bilateriale la numerosa delegazione nigerina guidata da Mahamadou Ouhoumoudou, sottolineando con lui “l’importanza del partenariato bilaterale , sempre più strategico in diversi settori quali la sicurezza e la cooperazione allo sviluppo, nonché la necessità di portare anche i rapporti economici e commerciali ad un livello più solido. Collaborazione è comprovata dalla recente apertura dell’ufficio a Niamey dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nello scorso mese di febbraio“.

La riunione dava continuità all’incontro avvenuto a Roma lo scorso dicembre 2022 tra il presidente del Niger Mohamed Bazoum e la comunità degli imprenditori associati a Confindustria Assafrica & Mediterraneo. Nel suo intervento di 4 giorni fa Ouhoumoudou aveva “illustrato i settori più promettenti e sottolineato gli sforzi del governo nel migliorare il clima degli affari e nell’accompagnamento alle imprese straniere, auspicando una maggiore presenza del settore privato italiano”.

“Vorrei invitare – aveva detto – gli investitori italiani a venire a visitare il Niger per esplorare leopportunità di business e vedere in quali settori possono essere coinvolti”. Mentre Dal Checco aveva ricordato come “l’interesse strategico dell’Italia verso il Niger e la regione saheliana debba tradursi anche in un rafforzamento della presenza del settore privato, nell’ottica di una collaborazione reciproca che porti benefici alle imprese italiane e per il tessuto economico locale. Le tecnologie e il know-how delle nostre imprese potranno essere messe a servizio dei piani di sviluppo locali, al fine di aumentare il livello di formazione e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro nel Paese”.

Tra le imprese italiane presenti (gli incontri bilaterali erano stati due: uno anche relativo all’Uganda, ndr) alcuni grandi gruppi industriali: Danieli, Saipem, Telecom Italia Sparkle e Valvitalia. Oltre a rappresentanti dell’Università Luiss Guido Carli.


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