Suicidio Assistito, morta Laura Santi: è il nono caso in Italia
La giornalista aveva ricevuto il via libera dall'Asl il mese scorso: è il primo caso in Umbria
Foto: @Associazione Luca Coscioni
E’ morta Laura Santi, la giornalista perugina affetta da sclerosi multipla, protagonista della campagna Eutanasia legale dell’Associazione Luca Coscioni. Si tratta della nona persona in Italia e la prima in Umbria ad aver avuto accesso al suicidio assistito.
Laura Santi, 50enne perugina, è morta a casa sua, a Perugia ieri 21 luglio, a seguito della auto-somministrazione di un farmaco letale. A farlo sapere, con un comunicato, l’Associazione Luca Cosioni. Accanto a lei, suo marito Stefano, “che le è sempre stato vicino anche negli ultimi anni di battaglia sul fine vita. Dopo anni di progressione di malattia e dopo l’ultimo anno di peggioramento feroce delle sue condizioni, le sue sofferenze erano diventate per lei intollerabili”.
Laura Santi era affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, la giornalista aveva avuto lo scorso mese il via libera dalla sua ASL di riferimento dopo due anni e mezzo dalla sua richiesta per l’accesso al suicidio assistito. Il farmaco e la strumentazione necessaria sono stati forniti dall’azienda sanitaria, mentre il personale medico e infermieristico che l’ha assistita nella procedura è stato attivato su base volontaria.
“La vita è degna di essere vissuta, se uno lo vuole, anche fino a 100 anni e nelle condizioni più feroci, ma dobbiamo essere noi che viviamo questa sofferenza estrema a decidere e nessun altro”, queste le parole di Laura Santi, affidate all’Associazione Luca Coscioni, di cui è stata attivista e consigliera generale, “Io sto per morire. Non potete capire che senso di libertà dalle sofferenze, dall’inferno quotidiano che ormai sto vivendo. O forse lo potete capire. State tranquilli per me. Io mi porto di là sorrisi, credo che sia così. Mi porto di là un sacco di bellezza che mi avete regalato. E vi prego: ricordatemi. Sì, questo ve lo chiedo, ricordatemi. E nel ricordarmi non vi stancate mai di combattere. Vi prego, non vi rassegnate mai. Lo so, lo so che lo fate già, però non vi rassegnate mai. Non vi stancate mai, anche quando le battaglie sembrano veramente invincibili”
Laura Santi ha dovuto affrontare un lungo e complesso iter giudiziario, civile e penale, per vedere riconosciuto il diritto ad accedere al suicidio medicalmente assistito. Dopo tre anni dalla richiesta iniziale alla ASL, due denunce, due diffide, un ricorso d’urgenza e un reclamo nei confronti dell’azienda sanitaria, solo nel novembre 2024 ha ottenuto una relazione medica completa che attestava il possesso dei requisiti stabiliti dalla sentenza 242\2019 della Corte costituzionale e a giugno 2025 la conferma dal collegio medico di esperti e poi del comitato etico sul protocollo farmacologico e delle modalità di assunzione.
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