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Tasse, tassi e tartassati

di Giovanni Vasso -

MAURIZIO LEO VICEMINISTRO


“Abbiamo un sistema di dichiarazioni che è assolutamente pesante: abbiamo circa 1.000 pagine di istruzioni per la dichiarazione dei redditi. In particolare 140 pagine per il modello 730, 350 pagine per il modello persone fisiche, 250 pagine per le società di persone e 300 per le società di capitale. Pensate che Guerra e pace, nell’edizione Mondadori, ha 1.400 pagine”. Tassi, tasse e tartassati: oltre al costo del denaro altissimo, al di là della pressione fiscale che costeggia gli inquietanti lidi del 50 per cento, c’è pure la burocrazia che si crede Tolstoj e complica la vita ai cittadini. Le parole del viceministro all’Economia Maurizio Leo rappresentano un’altra denuncia, l’ennesima, che arriva dal governo: “E’ necessario intervenire per fare chiarezza”. In un sistema che Leo, intervenuto ieri all’assemblea di Assonime, “è assolutamente abnorme: 1.200 interventi in materie di imposte sui redditi e 500 interventi in materia di Iva”. Numeri che inducono il viceministro a voler “intervenire sul testo base dello statuto del contribuente, è nostra ambizione farlo elevare a norma di rango costituzionale ma siamo ben consapevoli dei tempi”. Leo, dunque, afferma: “Abbiamo ritenuto opportuno mettere in cima a tutte le riforme un rafforzamento dello statuto del contribuente: dire che è una sorta di pre-leggi alle norme tributarie. In questo ambito vogliamo intervenire in alcuni comparti, che sono assolutamente fondamentali”. Il viceministro ha infine promesso: “Il governo è convinto che la lotta all’evasione fiscale si deve fare: non bisogna abbassare la guardia. Si deve contrastare l’evasione fiscale in modo netto, ma tendere la mano agli operatori onesti e corretti”.

Mentre in Italia si lotta nella selva oscura della burocrazia, dall’America arrivano cattive notizie. I tassi saranno alzati ancora. La Fed ha deciso di aumentarli “altre due volte” per quest’anno. Lo ha detto il governatore Jerome Powell al Senato Usa che ha pure riferito come non ci sia consenso nel board della banca centrale americana su “quanto tempo impiega la politica monetaria per influenzare l’economia” ma che, invece, è stato concordato un “atterraggio morbido”. Le indicazioni che arrivano da Washington daranno fiato alle trombe dei falchi della Bce. I tassi americani sono già oltre il 5%, quelli europei sono “ancora” al 4%. Se la Fed continuerà ad alzarli, la Bce si sentirà sicuramente autorizzata a proseguire l’impennata al costo del denaro


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