Attualità

Teatro e musica nei borghi Sicani, alle radici del mito di Dedalo

di Francesca Gallo -


Un rapporto particolarmente enigmatico e affascinante quello che lega la Sicilia alla mitologia greca e romana e che ancora oggi riaffiora in pezzi viventi della cultura e dell’identità isolana. E nella terra del mito, il fine settimana si anima all’insegna del teatro e della musica. Da sabato 31 maggio a lunedì 2 giugno, tre borghi dei Monti Sicani, Joppolo Giancaxio, Santa Elisabetta e Sant’Angelo Muxaro, si trasformano in palcoscenici en plein air, grazie a un progetto che mette in scena il ritorno alle origini: “Nostos – Parole del mito nei borghi del mito”. Un progetto teatrale diffuso, ideato da Laura Anello, giornalista e presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, promosso dai tre Comuni Agrigentini e inserito nel progetto di rigenerazione culturale e sociale “Mitologia, Storia e Tradizioni: rigenerazione dei borghi della Valle dell’Akragas”, finanziato dal Pnrr. Nòstos è un festival itinerante, una tre giorni di narrazione, nata dai luoghi e per i luoghi attraversati. A Joppolo Giancaxio (31 maggio) protagonista la voce di un’antica radiocronaca che riporta alla luce il fatidico incontro tra Cocalo e Minosse. A Santa Elisabetta (1° giugno) voce a “La sete dei re”, con riferimento alla cronica mancanza di acqua del territorio. A Sant’Angelo Muxaro (2 giugno) spettacolo con le tre immaginarie figlie del re Cocalo. In serata spettacoli musicali con i ritmi della tradizione popolare del Mediterraneo. “In queste terre di straordinaria bellezza, ma anche di spopolamento – dichiara Laura Anello, coordinatrice del progetto – il termine nòstos, sinonimo di nostalgia, assume un significato profondo legato alle storie di ciascuno e di tutti. Attraverso il mito e insieme con le comunità riscopriamo le radici di tante famiglie siciliane nel mondo, convinti che siano il seme da cui può nascere un futuro di rigenerazione”. Nei tre borghi ogni storia prende vita grazie alla narrazione partecipata. Uno storyteller che accompagna il pubblico, fermandosi dove attori, musicisti e cantanti del Teatro alla Guilla di Palermo portano in scena i miti, diretti dal regista Valerio Strati. “Abbiamo pensato di portare il pubblico a riscoprire i luoghi del mito, attraverso una narrazione storico-culturale e una serie di performance artistiche che coinvolgeranno l’intera comunità” spiega Valerio Strati. “Un esperimento sociale che coinvolge tutta la comunità in laboratori teatrali e musicali, con visite guidate, degustazioni, incontri nelle case, perché il mito non si racconta, si vive”. “Nostos è una vera opportunità di rilancio e un momento bellissimo per i nostri borghi” dichiara Angelo Tirrito, Sindaco di Sant’Angelo Muxaro. “Un progetto di vitale importanza per la promozione socio-economica della nostra comunità” aggiunge il primo cittadino di Santa Elisabetta, Liborio Gaziano. “È un modo per far conoscere il nostro borgo che condivide e contende affettuosamente con i Comuni del territorio, il mito di Minosse e Dedalo” afferma Carmelina Argento, vicesindaco di Joppolo Giancaxio. Un mito antichissimo quello che racconta di Dedalo in fuga da Creta, con le sue ali di piume e cera mentre vola sul Mediterraneo e atterra in un lembo di Sicilia, su una montagna che da lontano guarda al mare. Ha perso il figlio Icaro che ha voluto vedere da vicino il sole, ma il suo ingegno è ancora vivo e si mette al servizio di Cocalo, il signore della città di Kamico. Ma un altro re reclama Dedalo, Minosse, che lo sta cercando, si scontra con Cocalo e muore misteriosamente in terra sicana. Da qui nasce Nostos, in tre comunità lontane dai circuiti turistici che riscoprono la propria identità, memoria, nel corso di tre giornate ricche di iniziative, per tornare là dove è nato il mito.


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