Turismo

Terracina, terra di grande fascino, grandi tavole e panorami divini

di Nicola Santini -


Ho scoperto Terracina per un patto di amicizia con Duino Aurisina, la mia terra di adozione, voluto da Massimo Romita, amico e incredibile motore di iniziative che vanno dalla cultura, allo sport, alla buona tavola. E per conoscere una città, la migliore guida sono gli amici, non c’è che dire. Romita, che dal Friuli Venezia Giulia si sposta poco, quando c’è da andare a Terracina, è sempre pronto. E aggregandomi in una di queste gite che di volta in volta rinsaldano l’amicizia tra i due Comuni, ho scoperto il perché. Terracina come Duino Aurisina trasuda storia. Ha rocce, pietre e promontori che incorniciano un mare cristallino tanto autentico quanto poco mondano. Un luogo rovido e affettuoso al contempo, dove merita fare tappa e lasciare la valigia sul letto per godere tutto il bello di un centro che strizza l’occhio al sud. L’occasione di questi giorni è il cinquantesimo anniversario della Pedagnalonga, una passeggiata nella natura che anticipava le tanto strombazzate giornate green di quei green dell’ultim’ora. Si gira a piedi, se ne scoprono scorci, ponti, panorami. Terracina, è la considerata e a tutti gli effetti è porta meridionale dell’Agro Pontino, famosa, oltre che per il suo mare, per il suo porto e per il Tempio di Giove Anxur, parte di un complesso monumentale che si trova sul Monte Sant’Angelo e che costituiva una necropoli. Secondo un’antica leggenda riportata da Dionigi di Alicarnasso, a fondare Terracina furono i profughi di Sparta. Qui Ulisse salì sulla cima per osservare il profilo del Circeo dove viveva la Maga Circe. Ma il fascino di questi luoghi non si esaurisce alle figure mitologiche. Di Terracina si innamorò il poeta Goethe e ebbe da ispirarsi per le sue belle spiagge. E’ sicuramente un punto di partenza per interessanti gite al Circeo, a Sabaudia e a Sperlonga, ma per chi non vuole muoversi troppo basta anche godersi anche un fascino naturale che la porta ad essere meta molto amata non solo per il relax in spiaggia. Qui, da vedere, è sicuramente il Tempio di Giove Anxur, di cui oggi rimane qualche resto sul Monte Sant’Angelo, anche noto come Monte Giove. Da visitare anche il Duomo di Terracina, il Foro Romano ancora ben conservato e la via Appia. E poi vale la pena anche fare una passeggiata al porto che si trova nella zona detta Terracina Bassa: qui, soprattutto al calare del sole, camminando tra le barche dei pescatori, ammirando il mare cristallino, suscita emozioni memorabili. Trovandosi metà tra il Lazio e la Campania, Terracina gode di influenze culinarie di mare e di montagna. Qui sono degne di nota le zuppe di pesce, la frittura di paranza e, in generale, i piatti di mare. Tra i dolci spiccano le bombe fritte, le ciambelle al vino e le fragole Favetta. Si brinda con il Moscato di Terracina IGT. La ristorazione qui è variegata. La terra mette tutti d’accordo, il mare offre prodotti locali e una tradizione ai fornelli semplice e saporita. Con la bella stagione il centro storico è un saliscendi di luci, locali piccoli e grandi dove godersi l’aria e i profumi dell’Agro Pontino, immersi in una storia che non cessa mai di farsi protagonista. Con gli ultimi restauri infatti, i resti della città antica sono tornati a farsi parte integrante di un centro fatto di archi, colonne, edifici di grande imponenza che danno l’idea di no essere così lontani dall’Olimpo.


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