Economia

L’economia dell’umanità: Cucinelli, Sorrentino e la lezione di Toniolo

di Giovanni Vasso -


Se è vero che l’economia, come ripete spesso Papa Francesco, deve ripartire dall’uomo, lo è altrettanto il fatto che il capitalismo “ha bisogno di una marea di umanità”: così Brunello Cucinelli ha esordito nel suo intervento alla presentazione del libro “Economia umana, la lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo” scritto da monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno. All’incontro, che si è tenuto nel pomeriggio di ieri all’interno del teatro Cucinelli a Solomeo, hanno preso parte, insieme al “padrone di casa” e al vescovo Sorrentino anche il rettore dell’Università degli studi di Perugia, Maurizio Oliviero e la giornalista della redazione economica dell’Ansa, Monica Paternesi.

Cucinelli, sul grande tema dell’economia e del capitalismo in particolare, ha spiegato: “Abbiamo bisogno di una marea di umanità, perché il capitalismo deve essere direttamente proporzionale all’umanità. Le regole del capitalismo non possono essere quelle di 100, 200, 1000 anni fa, ci vuole un capitalismo contemporaneo”. E quindi ha aggiunto: “Credo che siamo in un momento di grandissimo cambiamento dell’umanità e questo fa parte della sostenibilità umana perché c’è una sostenibilità del clima, c’è una sostenibilità economica (Quanto guadagni, dove lavori, in che condizioni lavori), c’è una sostenibilità spirituale (‘Se mi tratti meglio il mio spirito sta meglio ed è anche più creativo’), c’è una sostenibilità culturale, una tecnologica e poi c’è la sostenibilità morale. Io vorrei essere il classico italiano – ha concluso Cucinelli – che contribuisce con la mia impresa alla crescita della mia Italia. Dobbiamo tornare a far sì che dall’impresa tutti possano avere i giusti profitti”.

Monsignor Sorrentino ha sottolineato, nel suo intervento, l’attualità del pensiero dell’economista Toniolo che già nell’ormai lontanissimo 1837 poneva l’etica “come fattore intrinseco delle leggi economiche”. “Cosa che detta così a quel tempo – ha aggiunto Sorrentino – era una specie di bestemmia scientifica, era blasfemo dal punto di vista dell’economia mainstream sia teorica che pratica prevalente. Invece Toniolo passò una vita a dimostrare questo e oggi noi ci troviamo di fronte ad una economia mondiale – perché di questo ormai parliamo – che va alla ricerca spasmodica di uno scenario condiviso di valori, perché senza alcune regole etiche che stiano dentro anche al discorso economico si rischia molto”.


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