Cronaca

Tragedie della strada, le misure per gli indagati variano da Nord a Sud

di Ivano Tolettini -


Due analoghi omicidi stradali, ma con un trattamento cautelare della libertà personale diverso, almeno nell’immediatezza delle tragedie, nei confronti dei due presunti responsabili. Nella prima l’automobilista è stato arrestato, mentre in seguito alla seconda la guidatrice, che è ricoverata, è indagata a piede libero. Il 29enne vicentino Marco Scortegagna e la 31enne salernitana Nancy Liliano a distanza di poche ore l’uno dall’altra, ma in due luoghi diversi dell’Italia – a Thiene (Vicenza) e Campagna (Salerno) – hanno provocato altrettante tragedie stradali. Ma per adesso l’autorità giudiziaria ha utilizzato un criterio diverso. Nella prima ha perso la vita Manuel Gavin, 45enne padre di famiglia di Zugliano, mentre la moglie è rimasta ferita in maniera molto grave; nella seconda sono morti quasi sul colpo il maresciallo dei carabinieri Francesco Pastore di 25 anni e l’appuntato Francesco Ferraro, di 27, ed è rimasto ferito in maniera grave un altro collega. Scortegagna è risultato positivo all’alcoltest e su ordine del Pm di turno del tribunale di Vicenza è stato ristretto ai domiciliari nella propria abitazione di Schio. Quindi il Gip l’ha interrogato ed ha confermato la misura restrittiva. Invece Liliano, pur essendo risultata positiva non solo all’alcol ma anche alla droga, è attualmente in libertà, sebbene in corsia. A entrambi, ovviamente, è stata ritirata la patente come è previsto dalla legge 41 del marzo 2016 in materia di omicidio stradale che prevede, per chi uccide uno o più individui alla guida di un veicolo a motore, quando si risulti positivi ad alcol o droga una pena edittale da 8 a 12 anni di reclusione quando l’alcolemia supera gli 1,5 grammi per litro. L’unica spiegazione plausibile di questa diversità di trattamento in apparenza stridente, è che l’esito degli esami cui Liliano è stata sottoposta all’ospedale campano, dove è peraltro ricoverata, è stato consegnato agli inquirenti il giorno dopo e, pertanto, essendo trascorsa la cosiddetta flagranza il magistrato di turno di Salerno non ha potuto ordinare l’arresto in corsia. Ma non è escluso che vi provvederà in un secondo momento richiedendo la misura restrittiva al Gip, anche perché Liliano, a differenza di Scortegagna, è già stata arrestata e giudicata colpevole per essere stata partecipe di un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga in contatto con la ’ndrangheta, ed ha patteggiato 3 anni di reclusione. La pena è passata in giudicato dopo che la Cassazione il 16 novembre 2020 ha respinto il ricorso presentato dalla giovane e da altri cinque complici. Intanto, ieri le comunità di Manfredonia e di Montesano Salentino si sono strette ai familiari dell’appuntato scelto Ferraro e del maresciallo Pastore per l’ultimo saluto. Il generale Luzi, comandante generale dell’Arma, intervenendo alla cerimonia funebre del sottufficiale a Manfredonia, sottolinea che “la cattedrale stracolma dà il senso di quanto la gente ha partecipato al dolore. Dobbiamo riflettere su questo momento. Non lasceremo le famiglie sole”. All’angoscia delle famiglie partecipa anche la premier Giorgia Meloni, per la quale è “un dramma su cui spero si faccia presto chiarezza, accertando ogni responsabilità”, così come il ministro della Difesa, Guido Crosetto, per il quale “cari Francesco, le istituzioni si inchinano davanti al vostro esempio”. E anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, interviene “sperando che il codice della strada sia approvato entro l’estate. Porterà più controlli, più rigore, più serietà, e spero meno morti e meno incidenti. Certo, il buon senso non esiste per decreto”. Mentre il sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, sottolinea che “se fossero confermati i risultati dei test su alcol e droga effettuati sulla conducente del suv saremmo in presenza di una situazione ancor più grave e allarmante, anche alla luce del precedente per spaccio a carico della donna passato in giudicato. Per questo, nel nuovo Codice della Strada abbiamo inserito norme per l’uso del dispositivo alcolock, il ritiro della patente e l’aumento delle pene per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. È necessario un giro di vite in tema di sicurezza stradale”. Frattanto, l’avvocato Antonio Boffa, che difende la guidatrice, raggiunta dall’avviso di garanzia per omicidio stradale e lesioni personali stradali gravissimi, e il decreto di sequestro del veicolo, parlando con i cronisti dice che Liliano “è scossa e provata”. Nei suoi confronti sono attesi sviluppi giudiziari affinché il trattamento sia uguale al Nord come al Sud.


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