Trump e il fentanyl: la bomba invisibile
Dalla crisi sanitaria alla sicurezza nazionale, il farmaco diventa un’arma
Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che riclassifica il fentanyl come arma di distruzione di massa. Non più solo una droga, ma un ordigno silenzioso che uccide centinaia di migliaia di persone ogni anno. “Nessuna bomba riesce a fare quello che fa il fentanyl: circa 200.000-300.000 morti l’anno”, ha dichiarato il presidente.
Fentanyl: la sostanza e i suoi effetti
La mossa è chiara: trasformare una crisi sanitaria in una questione di sicurezza nazionale. Definire il fentanyl come WMD significa poter usare strumenti tipici della lotta al terrorismo, con più poteri alle agenzie federali e militari. È un linguaggio duro, che sposta il problema dal sociale al militare.
Il fentanyl è infatti un oppioide sintetico 50 volte più potente dell’eroina: bastano poche micro-dosi per provocare un’overdose. Negli Stati Uniti è diventato la principale causa di morte per overdose, una guerra silenziosa che non ha bisogno di bombe per fare stragi.
Il fentanyl nasce come strumento medico di precisione, ma nel mercato nero diventa una bomba invisibile. È questo che spiega la scelta di Trump: trattarlo non più come una droga, ma come un’arma.
E in Italia?
In Italia, al contrario degli Stati Uniti, il fentanyl non ha ancora assunto i contorni di un’epidemia, ma le autorità lo considerano una minaccia concreta. La sostanza è presente soprattutto come farmaco ospedaliero per il dolore severo, mentre i casi di abuso restano limitati e monitorati. Proprio per prevenire una possibile diffusione nel mercato nero, nel 2024 è stato avviato un Piano nazionale di prevenzione contro il fentanyl e gli oppioidi sintetici, che coinvolge Ministero della Salute, Regioni e forze dell’ordine. L’obiettivo è duplice: da un lato garantire l’uso medico sicuro, dall’altro impedire che il fentanyl diventi la “bomba invisibile” che ha già devastato gli Stati Uniti.
La vera domanda, però, resta aperta: quanto è colpa della sostanza e quanto della nostra incapacità di gestire una crisi sociale che trasforma un farmaco in strumento di strage?
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