Cultura & Spettacolo

Turchese Baracchi: “Il maestro Costanzo e Verdone che non smetteva di parlare”

di Nicola Santini -


Il suo più grande maestro è stato Maurizio Costanzo ma, nel corso della sua carriera, enormi soddisfazioni le sono arrivate grazie ai complimenti di personaggi del calibro di Andrea Bocelli, Carlo Verdone, Toto Cutugno e molti altri. Turchese Baracchi, che su Radio Cusano Campus conduce ben due programmi “J&T Show” e “Turchesando”, si racconta a L’Identità.
Turchese, attualmente stai conducendo il programma radiofonico “J&T Show” in diretta ogni martedì con Jessica Selassiè. Come sta andando?
Si tratta di una vera e propria scommessa vinta, visto che ogni volta, al termine di ogni puntata, puntualmente i nostri ascoltatori ci chiedono come mai il programma duri cosi poco. E questa, secondo me, rappresenta una grande soddisfazione visto che è la prova di quanto il pubblico stia gradendo questa mia bella avventura professionale con Jessica. Con lei mi sto trovando davvero bene. E pensare che tutto è nato da un’ospitata di Jessica in un altro programma che io conduco, “Turchesando”: lì ho capito che tra noi c’era un bel feeling e che avremmo potuto fare qualcosa di bello assieme.
A proposito di “Turchesando”: un bilancio di questo programma che continua ad andare in onda sempre su Radio Cusano Campus ogni sabato e domenica?
Rappresenta la mia “creatura”, visto che si tratta di un format che mi porto dietro da anni ed è come se rappresentasse un’estensione di me stessa. Cambia e si evolve con la sottoscritta, continuando a regalarmi soddisfazioni. Da quando questo programma è sbarcato su Radio Cusano Campus, che è una realtà che mi piace tantissimo, perché fatta di tanti giovani volenterosi e in gamba. L’editore, Stefano Bandecchi, crede molto in tutta questa realtà, investendoci. Una realtà che è in continua crescita. “Turchesando è nato tanto tempo fa, adattandosi sia a web che a radio e televisione, riprendendo il gerundio come mi ha insegnato il mio più grande maestro Maurizio Costanzo. Ogni volta, al termine di ogni intervista, gli ospiti mi confessano che si sono sentiti come quando si chiacchiera tra amici. Ricevere i complimenti da personaggi del calibro di Carlo Verdone, Andrea Bocelli, Toto Cutugno, Valeria Marini e Pamela Prati è una bella soddisfazione.
Attualmente a quali altri progetti ti stai dedicando?
Di progetti ne ho sempre tantissimi, perché la mia testa va a mille. Sicuramente dopo il mio primo libro, “Il manuale della conquista certa”, ne arriverà un secondo. Sto scrivendo un format televisivo che prima o poi condurrò. Nel frattempo, proseguo le mie ospitate in programmi Rai e Mediaset, perché mi piace questa forma di contatto con il pubblico. Continuo anche a gestire, per eventi pubblici e privati, la villa di famiglia: il Casale Saraceni, che è stata la culla del vero cinema della commedia all’italiana, quando ci abitava mio nonno Fausto Saraceni.
Quali sono le tappe del tuo percorso professionale di cui vai maggiormente fiera?
La prima tappa è sicuramente la laurea con 110 e lode, presso l’Università La Sapienza di Roma, con Maurizio Costanzo. Dopodiché, i primi approcci televisivi grazie al programma “Forum”. E’stato lì che mi sono fatta conoscere al grande pubblico e ho cominciato a scrivere dei format. Mi sono sempre molto divertita, prima con Rita dalla Chiesa e poi con Barbara Palombelli, diventando l’opinionista di punta. Un’esperienza durata per ben sette anni. Poi sono arrivate le ospitate televisive in programmi Rai e Mediaset, fino alla collaborazione con Maurizio Costanzo nel programma di Radio Rai 1 “L’uomo della notte”. Ricordo ancora che Maurizio mi disse: “Sembri nata per fare la radio!”. E da quel giorno io non ho più lasciato la radio. E neanche la televisione.
Tra i tanti personaggi che hai intervistato, chi ti è rimasto maggiormente impresso?
Molti dei personaggi che intervisto sono degli amici, altri invece magari lo diventano. Tra quelli che mi hanno emozionato di più ci sono Bocelli e Verdone. Ma anche Toto Cutugno. Senza nulla togliere agli altri, tutte persone meravigliose, ma il fatto che, per esempio, Carlo Verdone inizialmente mi avesse concesso un’intervista di venti minuti e poi è stato da me un’ora e né io e neanche lui volevamo smettere, beh mi ha commossa e motivata.


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