Attualità

Un carrello tricolore per alleggerire la spesa degli italiani

di Giovanni Vasso -


Nel carrello tricolore del governo c’è il calo dell’inflazione. Mentre a Palazzo Chigi il premier Meloni e i ministri Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida annunciano che, da domani, partirà l’iniziativa che promette un patto contro il carovita e firmano il protocollo d’intesa con trentadue aziende della grande distribuzione organizzata, l’Istat diffonde i dati sull’inflazione di settembre. Che, una volta tanto, sembrano positivi.

L’inflazione giù ma occhio all’energia

Innanzitutto i numeri degli analisti dell’istituto nazionale di statistica. Secondo cui, a settembre, l’inflazione è scesa al 5,3%. Un piccolo passo avanti, anzi indietro, che è pur sempre meglio di nulla. Preoccupano le nuove tensioni sui prezzi dell’energia. In particolare delle bollette. Che, come ha riferito Arera nelle scorse ore, saliranno (per quanto riguarda l’elettricità) fino al 18,6%. Una stangata che potrebbe ripercuotersi due volte sulle famiglie. La prima con le bollette, la seconda con gli aumenti dei prezzi al consumo dal momento che anche le imprese dovranno far fronte ai rincari. La buona notizia riguarda il prezzo degli alimentari che, pur restando alto, si stabilizza al +8,6%. Il carrello della spesa, che fino a qualche mese fa sfrecciava con tassi d’aumento a due cifre, inizia a rallentare. Ora l’inflazione sui prodotti di largo consumo è al +8,3%.

Il carrello tricolore

Il governo, però, prova a fare di più. E lo fa tingendo di bianco, rosso e verde i carrelli della spesa. Il patto anti-inflazione, tra governo e grande distribuzione, entrerà in vigore già da domani, domenica 1 ottobre. Il “patto” resterà in vigore fino alla fine dell’anno, al 31 dicembre di quest’anno. Salvo eventuali proroghe. L’obiettivo è di frenare gli aumenti, per almeno tre mesi, sui prodotti più utilizzati e indispensabili per le famiglie. Dal cibo fino ai detersivi. I prodotti a prezzi scontati saranno contrassegnati da un bollino tricolore. I prodotti che rientrano nell’iniziativa sono beni di prima necessità, come pasta, latte Uht, biscotti, uova, pannolini, pelati, olio, saponi per la casa e per le persone. Il riferimento, però, è al carrello della spesa dell’Istat. Insomma, a quello che una volta si sarebbe detto “paniere”. In cui, specificano da Palazzo Chigi, rientrano anche i prodotti per l’infanzia e per la cura della persona. Non ci sarà posto, invece, per gli alcolici. Esclusi, espressamente, dal protocollo d’intesa. Potrebbero restare fuori, inoltre, anche i prodotti freschi ortofrutticoli e la carne.

Chi ha aderito

Inoltre, sul sito del ministero del Made in Italy sarà possibile consultare l’elenco che riporta tutti i punti vendita che aderiranno all’iniziativa. È stata pubblicata, inoltre, una sezione Faq con le risposte alle domande più comuni sul “carrello tricolore”. L’obiettivo dell’iniziativa sarà quello di tentare di calmierare i costi per le famiglie, di mettere un tetto ai prezzi sui beni essenziali e tentare, così, di dare un colpo decisivo all’inflazione. Anche perché, alle porte, c’è un autunno che si prospetta caldo e un inverno gelido.
Le reazioni all’accordo sono discordanti. Intanto, alcune catene di supermercati diffusi su tutto il territorio nazionale come Conad, Coop e Despar ma anche Esselunga, Decò, Carrefour e Pam, hanno già fatto sapere di aver aderito al patto e di avere pronte offerte e prodotti a prezzo bloccato da offrire ai loro clienti. Il governo ha fatto sapere che all’iniziativa hanno aderito “tutte le associazioni della distribuzione moderna, del commercio tradizionale, esercenti e cooperative, settore farmaceutico e parafarmaceutico (Federdistribuzione, Ancd – Conad, Ancc – Coop, Confcommercio, Fiesa – Confesercenti, Confcooperative – consumo e utenza, Confimprese, Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Federfardis, Mnlf, Culpi, Fnpi, Unaftisp)”. E, inoltre, da Palazzo Chigi, “il Patto ha registrato la condivisione delle principali associazioni del mondo dell’industria alimentare e non (Federalimentare, Centromarca, IBC, Union alimentari Confapi, Unionfood, Assogiocattoli, Confimi industria), dell’artigianato (Cna, Confartigianato, Casartigiani), cooperative (Legacoop agroalimentare, Confcooperative–Fedagripesca) e mondo dell’agricoltura (Coldiretti, Confagricoltura, Filiera Italia, Copagri, CIA)”.


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