Esteri

Usa, bloccata la rimozione del monumento ai confederati

di Martina Melli -


Un giudice federale ha ordinato di fermare la rimozione del “Confederate Memorial”, il monumento dedicato ai confederati che si trova all’interno del cimitero nazionale di Arlington. L’ordine restrittivo è arrivato poco dopo che le squadre dell’esercito americano avevano iniziato a smantellare la statua di bronzo che raffigura una donna (il Sud degli Stati Uniti) in cima a un piedistallo di tre piani adornato con figure a grandezza naturale di divinità, soldati confederati e civili. Tra queste figure ci sono un afro-americano schiavo “mammy” che tiene in braccio il figlio neonato di un ufficiale confederato bianco, e un uomo afro-americano schiavo che segue il suo padrone in guerra.

La statua, che fu eretta nel 1914, è l’ultima di decine di statue individuate per la demolizione dai leader statali e locali negli Stati Uniti in seguito alla morte di George Floyd. Nel 2021 il Congresso degli Stati Uniti ha ordinato formalmente che entro il 1° gennaio 2024 venissero eliminati tutti i simboli e i monumenti che commemorano la Confederazione.

Nello specifico, la critica alla statua del cimitero di Arlington descrive le immagini e le iscrizioni del monumento come una sanificazione della schiavitù pre-guerra civile, una romanticizzazione della secessione degli stati schiavisti del Sud e la perpetuazione del nobile mito della “causa persa” della Confederazione.

A lavori già predisposti, un gruppo chiamato Defense Arlington ha intentato una causa accusando il Pentagono di aggirare la legge federale sull’ambiente e rimuovendo il monumento di disturbare le tombe adiacenti.

Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Rossie Alston ha così emesso un ordine restrittivo che blocca temporaneamente la rimozione del monumento, citando le accuse secondo cui i siti di sepoltura erano minacciati dal progetto quando in realtà il cimitero ha garantito che sia la base di granito che le fondamenta del memoriale sarebbero state lasciate al loro posto proprio per evitare di alterare l’assetto delle tombe circostanti.

Il giudice ha fissato per domani un’udienza presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti ad Alexandria, in Virginia, per chiarire la questione.


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