Zohran Mamdani è il nuovo sindaco di New York: il primo musulmano della storia
Socialista, figlio di immigrati: è il più giovane primo cittadino della città da oltre un secolo
New York, simbolo globale del capitalismo e cuore finanziario degli Stati Uniti, elegge come nuovo sindaco Zohran Mamdani, 34 anni. Musulmano, socialista, figlio di immigrati e il più giovane primo cittadino della città da oltre un secolo. Una vittoria politica che ribalta pronostici, tradizioni e assetti di potere consolidati.
Chi è Zohran Mamdani, nuovo sindaco di New York
Mamdani è nato in Uganda da padre ugandese e madre indiana ed è cresciuto nel Queens. Da semisconosciuto deputato statale è diventato una delle voci più ascoltate dell’ala progressista del Partito Democratico, sostenuto da figure come Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez. Non tutto il partito lo ha appoggiato: una parte dell’establishment dem lo considerava troppo radicale. Eppure, sul campo, ha costruito consenso tra giovani, lavoratori, comunità di immigrati e famiglie stremate dal costo della vita. In modo informale ha ricevuto anche la benedizione di Barack Obama.
Il suo programma punta a rendere la metropoli “vivibile” per tutti. Bus gratuiti, supermercati comunali, affitti calmierati, tetto agli sfratti e più tasse ai super-ricchi. Una ricetta audace per una città dalle diseguaglianze estreme, ma capace di parlare a un elettorato che ha riempito le urne. Oltre due milioni di votanti, il numero più alto dal 1969.
Mamdani è rimasto stabilmente sopra il 50%, battendo di circa dieci punti l’ex governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, che si era ripresentato come indipendente dopo aver perso le primarie e si era assicurato il sostegno di Donald Trump ed Elon Musk. Il candidato repubblicano Curtis Sliwa si è fermato intorno al 10%.
Nel suo comitato a Brooklyn ha celebrato così: “Il sole potrebbe essere tramontato sulla nostra città stasera, ma come disse Eugene Debs, ‘vedo l’alba di un giorno migliore per l’umanità’. Il futuro è nelle nostre mani”. Poi la stoccata all’avversario: “Abbiamo rovesciato una dinastia politica. Auguro a Cuomo solo il meglio nella vita privata, ma questa è l’ultima volta che pronuncio il suo nome mentre voltiamo pagina”.
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