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Parla Ramesh, il sopravvissuto tra i morti in India: la sua telefonata

Il "miracolo" dell'unico sopravvissuto ai morti del crash dell'aereo, la straziante telefonata ai suoi parenti per dire che il fratello non tornerà più

di Dave Hill Cirio -


Vishwash Kumar Ramesh, 40 anni, cittadino britannico di origine indiana, è l’unico sopravvissuto all’incidente aereo in India: era seduto al posto 11A sul Boeing 787 Dreamliner della Air India schiantato
poco dopo il decollo da Ahmedabad con 242 persone a bordo.

Lo ha salvato il posto che occupava?

Un posto che è stata la sua fortuna, vicino a un’uscita di emergenza. Ramesh è ferito al petto, agli occhi e ai piedi, ha raccontato in ospedale – in mano aveva ancora la sua carta d’imbarco Air India – di aver sentito un forte rumore 30 secondi dopo il decollo, poi l’aereo è precipitato: “È successo tutto in fretta”.

Il “miracolo” di essere ancora in piedi

Poi ha visto corpi tutt’intorno a lui, si è alzato e ha corso tra i detriti dell’aereo, qualcuno lo ha aiutato a salire su un’ambulanza. Tra i numerosi video della scena circolati in Rete, uno mostrava un uomo che si allontanava con una camicia macchiata di sangue: era lui, Ramesh. Faceva rientro nel Regno Unito con suo fratello Ajay, di 48 anni, che sedeva in un’altra fila, mentre l’aereo volava verso la catastrofe.

Ramesh e suo fratello

Entrambi residenti a Londra da oltre 20 anni, si erano recati in India per fare visita ai loro familiari. I media britannici hanno rintracciato i loro parenti nel Regno Unito: un cugino, tra le lacrime, ha raccontato la telefonata che Ramesh ha subito fatto ai suoi parenti, il suo straziante racconto, il dolore per la certezza che ora tutti loro hanno di non poter più rivedere Ajay.


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