Da Rodrigo a Milano, musica per gli occhi e per il palato
Da Rodrigo a Milano, musica per gli occhi e per il palato
A Milano, se non hai un’idea nuova ogni stagione, sei fuori dai giochi. Ma, grazie al cielo, c’è chi invece di inventarsi concetti da marketing da discount, lavora in silenzio su ciò che conta davvero: servizio, materia prima, e una drink list che non fa il verso a nessuno. È il caso di Rodrigo Milano, che per l’estate non promette il solito aperitivo “esperienziale”, ma un ritorno a quello che si è perso, in città e spesso anche fuori: il gusto di stare bene, con un buon cocktail in mano e, tanto per fare un esempio, un piatto di pesce che sa di pesce.
Tre anime – ristorante gastronomico, bistrot e cocktail bar – ma zero confusione. Qui l’identità c’è, eccome. E parte da una cucina di mare pensata senza troppi fronzoli. Ostriche fresche (quelle vere), tartare di tonno e ricciola tagliate come si deve, e un lobster roll in cui finalmente l’astice è protagonista, senza coperture di salse posticce. La firma è quella dello chef Giacomo Matera, che non cerca like ma bilanci.
Ma il vero centro è il bancone. La nuova carta dei drink firmata da Michele Martirani è un lavoro serio, dove la miscelazione classica viene rispettata e ripensata senza bisogno di travestimenti da laboratorio. Si parte dai capisaldi – Negroni, Americano, Martini Dry – per arrivare a una selezione signature che non chiede l’approvazione dei mixologist da TikTok. Il Design Week, con gin, assenzio, lime e cocco, potrebbe essere una boutade, invece funziona. Il Rodrigo Pickford, con rum Diplomático, ananas, maraschino e menta, è un bel colpo: dolcezza equilibrata, freschezza senza ghiaccioli nel bicchiere.
Il Rodrigo è il cocktail della casa: gin, vermouth rosso, succo di melograno, pepe, cannella, anice stellato. Un’idea ben giocata, tra speziature da vin brulé e freschezza da sera estiva. Il Cranb Manhattan è forse il più riuscito: whisky e vermouth rossi rinforzati da mirtillo rosso e un mix verde e fumé di salvia e origano bruciato. Ha un carattere tutto suo, senza strafare.
Non mancano le opzioni low alcol, come la Fresh Caipiroska, dove lime, cocco e soda alleggeriscono la vodka e funzionano come pausa dissetante. Nessuna bevanda pensata per piacere a tutti. E questo è un bene.
Qui è anche atmosfera, ma senza scadere nella scenografia. Niente neon rosa o scritte da influencer. Legno scuro, velluto, luci calde. Eleganza che non si mette in mostra. E da qualche settimana è partita la nuova stagione dell’aperitivo con DJ: dalle 19.00 alle 22.00, ogni settimana, musica dal vivo con performance di sassofonisti, violinisti e ospiti a sorpresa. Il solito format? Forse. Ma fatto con equilibrio. Nessuno che urla al microfono, nessuno che mette reggaeton solo per far ballare chi non ha bevuto abbastanza.
Rodrigo non fa proclami, ma fa bene quello che promette. Ed è più di quanto si possa dire di tanti indirizzi della Milano modaiola che durano lo spazio di una stagione. Io ci torno.
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