Siap: “L’imam tiktoker di Bologna va espulso”
Il Siap vuole l’espulsione di Omar Mamdouh, l’imam tiktoker di Bologna finito al centro delle polemiche per le sue posizioni rigorose, fin troppo per il segretario del Sindacato italiano appartenenti alla Polizia, che ritiene le sue prediche “incompatibili con i valori costituzionali” del nostro Paese. Le posizioni espresse da Mamdouh, tra le altre cose, riguardano anche la vicinanza e solidarietà a Zulfiqar Khan, suo “predecessore” a Bologna che di autodefiniva “estremista islamico” e già espulso dall’Italia nel 2024 per motivi di sicurezza nazionale.
Le parole del Siap sul caso dell’imam
Per Giuseppe Tiani, segretario del Siap, non ci può essere una zona grigia in termini di valori e di convivenza civile. Pertanto, “l’imam di Bologna Omar Mamdouh va immediatamente espulso, le prediche diffuse tramite la piattaforma Tik Tok sono incompatibili con valori costituzionali”. Quindi Tiani ha aggiunto: “L’aggressione scomposta al credo e alla cultura italiana costituiscono una minaccia concreta: nei suoi video Mamdouh ha dichiarato pubblicamente che “nell’Islam non esiste una cosa che si chiama femminismo” criticando aspramente i musulmani che festeggiano o fanno gli di Natale”. Ma non finisce qui: “Sono state pronunciate frasi inquietanti, come ‘se volete togliere il velo, prima andiamo nelle chiese: anche le suore indossano il velo‘ o ‘Adora il tuo Signore finché non arriverà la morte'”. E dunque: “Mamdouh ha difeso il suo predecessore Zulfiquar Khan già espulso nell’ottobre 2024 per motivi di sicurezza nazionale”.
“Sì libertà religiosa. no minacce alla democrazia”
Per Tiani e il Siap la questione legata all’imam di Bologna è molto più facile da inquadrare di quanto appaia: “Il nostro Paese, garantisce e tutela la libertà religiosa ma la criminalizzazione dei nostri costumi è della libertà delle donne, e lo sfregio dissacrante dell’identità religiosa cristiana, sono una minaccia diretta ai nostri valori democratici, alla nostra cultura e alla nostra identità”. Pertanto la conclusione è conseguenziale: “Un fondamentalismo rabbioso che é l’antitesi dell’integrazione dei popoli, ma fomenta una radicalizzazione confessionale violenta incompatibile con i nostri principi, di libertà e di uguaglianza. Ragioni per cui non può essere consentita la permanenza in Italia”.
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