In spiaggia dopo un tumore al seno: cosa provano le donne ad indossare di nuovo il costume da bagno
Una vincente campagna social per ritrovare un rapporto positivo con il proprio corpo
Indossare un bikini in estate è un gesto semplice, che può trasformarsi in un atto di profondo valore psicologico. Dopo un tumore al seno, il rapporto con il proprio corpo cambia radicalmente: cicatrici, asimmetrie, protesi e mastectomie non sono solo segni fisici, ma anche emotivi. È per questo che la Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus, al fianco delle donne che hanno superato o stanno affrontando un tumore al seno, lancia la campagna social: “Bikini e Tumore al Seno: Quando la Pelle Racconta un vissuto”.
L’obiettivo è dare visibilità alla dimensione psicologica della malattia.
Perché se è vero che, per fortuna, oggi si parla tanto di tumore al seno in termini di prevenzione e di cura, le donne raccontano ancora poco del loro stato d’animo e di come si sentono a vivere in un corpo “diverso”.
La campagna vuole diffondere la consapevolezza di questo momento di esposizione post-operatorio e contribuire all’ascolto psicologico.
Per partecipare basta inviare un messaggio in direct di Instagram della pagina Beautiful After Breast Cancer Italia un’immagine di come, dopo un tumore al seno, le donne interpretano e vivono il bikini.
Non è richiesta necessariamente una propria foto in costume, ma cosa rappresenta ora il bikini con una breve motivazione.
In alternativa si può postare la propria foto, taggando la BABC e aggiungendo l’hashtag #QuandolaPelleRaccontaunvissuto.
«Ogni segno sulla pelle racconta un atto di autenticità. Un bikini può diventare lo spazio dove la donna si riappropria del proprio corpo e della propria femminilità, senza giudizio né vergogna. Occorre un nuovo sguardo sul proprio corpo: non perfetto, ma pieno di significato», spiega la Dottoressa Donatella Ionata, psicologa e Psicoterapeuta.
«Quando si indossa nuovamente il bikini dopo una ricostruzione al seno, si teme che qualsiasi irregolarità o differenza tra le mammelle possa essere notata. In realtà, con le nuove tecniche di ricostruzione mammaria protesica prepettorale, mi sento di rassicurare le donne. Queste tecniche, infatti, rendono la ricostruzione più naturale, perché la protesi è posizionata davanti al muscolo e quindi si comporta in modo simile al seno di prima della mastectomia. Anche nella posizione sdraiata. Inoltre, grazie alle moderne protesi è possibile ottenere un risultato naturale che uniforma il seno ricostruito a quello sano. In questo periodo dell’anno la mia equipe ed io riceviamo numerose foto di pazienti che sfoggiano orgogliose il costume da bagno. In quelle immagini c’è innanzitutto la gioia di aver superato un periodo difficile, ma anche quella di ritrovare il proprio corpo, in alcuni casi ancor più bello di prima», spiega la Professoressa Marzia Salgarello, chirurgo plastico presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Presidente BABC Italia Onlus.
«Nel caso la paziente sia stata sottoposta ad una ricostruzione con lembi, ovvero con i propri tessuti e non con la protesi, avrà un aspetto ancora più naturale che le garantirà anche una maggiore simmetria rispetto all’altro seno. Inoltre, i risultati della ricostruzione con lembi sono più stabili nel tempo: il seno ricostruito seguirà i cambiamenti fisiologici del corpo, ingrassando se la paziente prende peso e invecchiando con lei. Sarà soggetto alla forza di gravità, come il seno originario. Questo tipo di intervento, però, necessita di “attingere” tessuto, principalmente dall’addome, e pertanto non è indicato nelle pazienti particolarmente magre. Le pazienti che presentano, invece, una pancia un po’ più pronunciata, possono ricostruire la mammella prelevando il tessuto proprio da quel distretto e l’incisione verrà fatta in una zona che cade sotto lo slip e che pertanto risulterà invisibile anche in costume», conclude la Dottoressa Liliana Barone Adesi, Dirigente medico dell’U.O.C. di Chirurgia Plastica, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roma, e Vicepresidente BABC Italia Onlus.
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