Attualità

A Schio (Vicenza) 16 bimbi al freddo e insultati: due maestre d’asilo verso il processo

di Eleonora Ciaffoloni -


Non bastano le parole per descrivere lo sgomento: all’asilo nido privato “Primi passi” di via Roma, a Magrè di Schio, i carabinieri hanno documentato episodi di maltrattamenti aggravati verso bambini da pochi mesi a tre anni. La notizia, riportata sul Giornale di Vicenza a firma di Diego Neri, è di quelle che inquieta: piccoli lasciati sul balcone al freddo senza giubbotto, schiaffi, strattoni, pedate alla schiena, insulti irripetibili.

Le violenze nell’asilo di Schio

Uno di loro, 2 anni appena, veniva apostrofato come “cicciona” finché non scoppiava in lacrime. Un altro è stato colpito con una pochette al volto, riportando un livido. Le indagate agli arresti domiciliari sono due maestre di 28 e 29 anni e socie della struttura. La Procura di Vicenza, guidata nell’indagine dal procuratore aggiunto Giorgio Falcone, ha notificato loro l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Sono accusate di maltrattamenti aggravati ai danni di 16 bambini. I carabinieri della stazione di Schio, coordinati dal capitano Francesco Grasso, sono intervenuti in flagranza di reato, dopo settimane di osservazione e telecamere nascoste.

Le indagini e la difesa

Gli investigatori hanno acquisito immagini eloquenti: bimbi abbandonati sul balcone al freddo, senza giacca; bloccati sul lettino e coperti di coperte e cuscini per obbligarli a stare fermi; lasciati da soli nel dormitorio o scaraventati nella culla e, infine, episodi di schiaffi, pedate e spintoni, accompagnati da insulti e urla. Gli atti parlano di “trattamenti lesivi della libertà e dell’integrità fisica” dei minori, in aperta violazione del ruolo educativo che le famiglie avevano affidato alle due donne. La notizia ha sconvolto la comunità. I genitori ovviamente  non erano a conoscenza di ciò che accadeva tra le mura del nido. Molti di loro, sentiti dagli inquirenti, si sono detti stupiti e feriti, incapaci di immaginare che dietro le porte di “Primi passi” potessero consumarsi episodi simili.

Fondamentali sono le immagini che lascerebbero adito a pochi dubbi, anche se le maestre si difendono e negano di essere state così violente. Solo il processo potrà fare luce sul loro comportamento. Alcune famiglie, dopo l’intervento dei carabinieri e la sostituzione del personale, hanno lasciato i figli nella struttura fino alla fine dell’anno scolastico, e c’è chi ha già manifestato l’intenzione di rinnovare l’iscrizione per settembre, convinto che con le nuove educatrici il nido possa tornare a essere un luogo sicuro. Le due maestre, Giada e Francesca, sono ai domiciliari da maggio. I loro avvocati Andrea Massalin e Fausto Taras danno una rappresentazione diversa dei fatti dei quali devono rispondere le due indagate. In fase di interrogatorio davanti al gip si erano avvalse della facoltà di non rispondere, ma ora potranno presentare memorie difensive o farsi interrogare per spiegare la loro versione. In aula, intanto, si preparano a costituirsi parti civili i genitori dei 16 bambini ritenuti vittime. Lo faranno con i loro avvocati, tra i quali figurano Deborah Squarzon, Carlotta Angelini e Luca Carraro. La Procura, salvo colpi di scena, chiederà il rinvio a giudizio. 


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