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Esteri

Trump, l’Ue e Zelensky lontani dalla pace: vertice a breve a New York?

Il processo negoziale è in una fase di stallo e stanno emergendo orientamenti profondamente differenti tra le parti

di Ernesto Ferrante -


Donald Trump è pronto ad aggiornare la lista degli “accordi di pace” siglati grazie al suo intervento. Nei colloqui a Madrid tra Stati Uniti e Cina, è stata raggiunta l’intesa preliminare “su una ‘certa’ azienda che i giovani nel nostro Paese volevano tanto salvare, ha scritto il presidente americano su Truth Social, aggiungendo che “saranno molto contenti!”. Il riferimento è alla piattaforma TikTok.

La guerra in Ucraina prosegue

Meno felici saranno i giovani ucraini e russi, che da condividere hanno pallottole, missili, sangue, rancore e morte. Per loro il tycoon non è riuscito a fare nulla. È stato lui stesso ad ammetterlo: Ho fermato sette guerre, pensavo che questa sarebbe stata facile per me, ma si è rivelata difficile”. “L’odio tra Zelensky e Putin è imperscrutabile. Si odiano così tanto che quasi non riescono a parlare. Sono incapaci di parlarsi”, ha aggiunto il capo della Casa Bianca.

Peskov e Medvedev accusano la Nato

Il Cremlino ha confermato che “non ci sono stati ancora progressi” sull’organizzazione del vertice fra Volodymyr Zelensky, Donald Trump e Vladimir Putin. Il portavoce Dmitry Peskov ha anche tirato in ballo la Nato, accusandola apertamente: “La Nato è in guerra con la Russia, è evidente e non c’è bisogno di ulteriori conferme. La Nato è di fatto coinvolta in questa guerra”.

A Peskov si è aggiunto il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. “L’imposizione di una ‘no fly zone’ sull’Ucraina, con la conseguente possibilità dell’intervento dei Paesi Nato per abbattere droni russi, implicherebbe una guerra fra Russia e Nato”, ha avvertito l’ex presidente sul suo canale Telegram, bollandola come “idea provocatoria di Kiev e altri idioti”.

L’ammissione del ministro Crosetto

Il quadro generale è critico e la strada per uscire dall’impasse non è per niente facile da trovare. “Sono mesi che parliamo di possibilità di tregua e quello che è stato è che sono aumentati esponenzialmente gli attacchi su Kiev, sull’Ucraina, sui civili, sugli ospedali, sulle centrali elettriche ucraine. Sono settimane in cui il clima che ci circonda è un clima deteriorato, non soltanto in Ucraina ma in tutto il mondo e io penso che ci sia un enorme bisogno di trovare nuove vie di impegno per cercare la pace e la tregua: non so quali, so che abbiamo la necessità di provare tutte quelle possibili e immaginabili”. Lo ha detto il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto a margine della presentazione dei risultati del tour mondiale di nave Vespucci.

Il diverso concetto di sanzioni tra Bruxelles e Zelensky

La confusione strategica tra le visioni di Bruxelles e Washington rischia solo di creare altri disastri. Crosetto è stato chiaro: “Non credo a un modo estemporaneo di affrontare crisi endemiche, ci vuole ragionamento, ci vuole pazienza, ci vuole determinazione, ci vuole un progetto”.

L’avventurismo di Macron e Starmer è troppo pericoloso per incantare Roma. “Non siamo pronti né a un attacco russo né di un’altra nazione, lo dico da tempo. La gente non vuole sentir parlare di necessità di difesa ma penso che il mio compito sia quello di mettere questo Paese in condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci. Adesso non lo siamo, perché non abbiamo investito più in difesa negli ultimi 20 anni”, ha spiegato il ministro meloniano.

L’improvvisazione regna sovrana tra alleati. Mentre la Commissione Europea “sta lavorando” sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, il suo principale beneficiario ha fatto sapere di preferire altre “misure”.

“Le sanzioni più efficaci, quelle che funzionano più rapidamente, sono gli incendi alle raffinerie di petrolio russe, ai suoi terminal, ai suoi depositi di petrolio. Limitare significativamente l’industria petrolifera russa significa limitare significativamente la guerra”, ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel consueto discorso serale, durante il quale ha voluto “ringraziare in modo particolare tutti i nostri combattenti che stanno infliggendo perdite davvero ingenti alla Russia, perdite al fronte, perdite lungo il confine, perdite sul territorio russo grazie ai nostri attacchi a lungo raggio”. Parole di guerra, per rivendicare atti di guerra. Che non portano né ai negoziati né alla pace.

Rubio: vertice Trump-Zelenzky a breve

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà probabilmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky la prossima settimana a New York per discutere degli sforzi per raggiungere la pace con il leader del Cremlino Vladimir Putin. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano Marco Rubio in viaggio da Tel Aviv a Doha.

Trump ha avuto “diverse telefonate con Putin, molteplici incontri con Zelensky, tra cui probabilmente quello della prossima settimana a New York”, ha detto Rubio. L’incontro potrebbe avvenire a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.


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