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Calcio: la resa annunciata di un’Italia piccola piccola

Gli azzurri di Gattuso, travolti dalla Norvegia, dovranno giocarsi l'ultima chance per il Mondiale del 2026 ai playoff

di Ernesto Ferrante -


L’Italia dura solo un tempo con la Norvegia. L’illusione del momentaneo vantaggio nella prima frazione di gioco grazie al gol di Pio Esposito, viene spazzata via da una ripresa a tratti imbarazzante, che palesa tutti i limiti tecnici e di personalità della squadra azzurra. Nusa, Haaland (doppietta) e Strand Larsen fanno a fette la difesa dell’undici allenato da Rino Gattuso. Il risultato finale a San Siro è 4-1, dopo il 3-0 dell’andata. Con questo successo i norvegesi chiudono al primo posto il gruppo I a punteggio pieno con 24 punti e si qualificano direttamente per il Mondiale del 2026, dopo un’assenza dal 1998, mentre gli azzurri di Gattuso dovranno giocarsi l’ultima chance ai playoff. La prospettiva più concreta, alla luce di quanto si è visto ieri sera, è quella della poltrona per il terzo Mondiale di fila.

Le rotazioni di Gattuso hanno inciso poco

Infruttoso si è rivelato il cambio di formazione deciso da Gattuso rispetto alla stentata vittoria nei minuti finali contro la Moldavia, con il rientro dal 1′ minuto della coppia Pio Esposito-Retegui in avanti. In mezzo al campo è stato piazzato Locatelli con Frattesi e Barella al posto di Tonali e Cristante, e Politano a destra. Nella Norvegia un solo cambio. Solbakken ha lasciato in panchina Bobb per Thorstvedt.

L’Italia è durata solo un tempo

La pressione azzurra è stata costante in avvio di partita e all’11’ l’Italia è passata in vantaggio: Ryerson ha sbagliato un controllo in area, si avventato sul pallone Dimarco che ha servito Pio Esposito che in precarie condizioni di equilibrio e spalle alla porta si è girato benissimo, battendo in caduta Nyland per l’1-0. Per il giovane nerazzurro si è trattato del terzo gol in Nazionale.

Il primo squillo degli scandinavi è arrivato al 31′ con Nusa. Il giocatore del Lipsia ha raccolto la respinta di un legnoso Mancini e ha provato la conclusione da fuori che è terminata alta sopra la traversa. Al minuto 36′ Pio Esposito ha sfiorato il raddoppio di testa, sul cross di Dimarco. Al 39′ l’attaccante dell’Inter è caduto a terra in area dopo un contatto con Ajer, ma per l’arbitro è stato tutto regolare. Il Var ha confermato la sua decisione.

Nel secondo tempo è emersa la superiorità della Norvegia

La Norvegia è rientra in campo con un altro piglio nella seconda frazione di gioco. Già al 47′ ha sfiora il pareggio con Sorloth. Dopo appena un minuto lo stesso attaccante dell’Atletico Madrid si è accentrato sul sinistro, lasciando partire una conclusione che non è andata tanto lontana dall’incrocio. L’Italia è apparsa molle e priva di idee, arretrando di molto il baricentro. Al 63′ Nusa, oggetto del desiderio di tanti club italiani durante il mercato estivo, ha evitato Di Lorenzo, ha eluso con un doppio passo l’opposizione poco convinta di Politano e di sinistro ha battuto Donnarumma per l’1-1. Al 72′ l’esterno alto di Solbakken è andato vicino al raddoppio ma sulla sua conclusione l’estremo difensore italiano si è fatto trovare pronto.

Baricentro basso e idee confuse per gli azzurri

La squadra di Gattuso non è riuscita a cambiare l’inerzia della partita. Il sinistro al volo con cui Dimarco ha impegnato Nyland sul primo palo e la girata di Pio Esposito sul suo cross sono stati gli ultimi veri tentativi dell’Italia, che è crollata sotto i colpi di Haaland. Al 78′ sinistro al volo dell’attaccante del City che ha battuto Donnarumma sul servizio di Bobb da sinistra. All’80’ l’implacabile cecchino norvegese si è ripetuto, anticipando Mancini sull’assist di Thorsby e mettendo dentro il pallone del 3-1 con il 16esimo gol in otto partite nelle qualificazioni mondiali. Il ct azzurro ha provato a mischiare le carte dopo l’ingresso di Cristante, facendo entrare anche Zaccagni, Scamacca, Ricci e Buongiorno. Sull’ultimo affondo al 93′ la Norvegia ha calato il poker con il nuovo entrato Strand Larsen che si è involato in contropiede, saltando un disastroso Mancini in area e battendo ancora una volta Donnarumma.

La triste litania dell’allenatore italiano

Solito ritornello nel post partita di Rino Gattuso: “Dobbiamo chiedere scusa ai nostri tifosi perché il 4-1 è un risultato pesante. Peccato perché avevamo fatto un primo tempo molto buono, siamo stati squadra vera, dopo abbiamo fatto un secondo tempo al di sotto e la delusione più grande è questa. Ci lecchiamo le ferite, complimenti a loro, chiediamo scusa per i quattro gol presi ma sicuramente dobbiamo ripartire dal primo tempo che abbiamo fatto, in cui la squadra si è fatta valere e ha fatto cose importanti, poi nella ripresa abbiamo fatto tantissima fatica”.

“Nella ripresa, ha aggiunto l’ex allenatore di Milan e Napoli, siamo mancati sulle distanze, nel primo tempo eravamo più compatti, poi abbiamo iniziato a perdere qualche palla in uscita, abbiamo dato loro campo, cosa che non abbiamo fatto nel primo tempo. Li abbiamo iniziati a portare nella nostra area e il problema è stato questo. Cosa mi porto da questa gara? Mi porto dietro il primo tempo, eravamo sempre compatti, nelle posizioni giuste, dopo non è perché ci creano occasioni dobbiamo aver il braccino, dobbiamo migliorare in questo aspetto. Hanno fatto il primo tiro dopo 30 secondi nel secondo tempo e abbiamo iniziato ad impaurirci e dobbiamo migliorare su questo”.

Per il mister e i suoi uomini l’unica soluzione potrebbe essere una bacchetta magica che la materia calcistica non contempla. La rosa è tecnicamente molto mediocre e Gattuso non è reduce da esperienze esaltanti. Un mix che difficilmente potrà garantire dei successi.


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