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Strage di Ustica, l’udienza sull’archiviazione rinviata al 19 dicembre

di Flavia Romani -


L’udienza davanti al gip di Roma sull’opposizione alla richiesta di archiviazione per la strage di Ustica è durata circa un’ora. Il giudice Livio Sabatini, dopo aver ascoltato le parti, ha rinviato il procedimento al 19 dicembre. E ha disposto che l’individuazione di tutte le parti offese avvenga tramite l’acquisizione dell’elenco completo dei familiari superstiti delle 81 vittime, elenco custodito dal ministero dell’Interno.

Il gip si è inoltre riservato di decidere su una richiesta avanzata da una delle parti offese – sostenuta dal pm ma contestata da altre – che propone di includere nel procedimento, sempre come parte offesa, anche la Presidenza del Consiglio dei ministri. All’udienza erano presenti alcuni familiari delle vittime. Da anni chiedono la piena verità su quanto avvenne la sera del 27 giugno 1980, quando il Dc9 Itavia precipitò nel mar Tirreno.

Strage di Ustica, slitta l’udienza: la posizione dei parenti delle vittime

Al termine della seduta, l’Associazione dei parenti delle vittime ha ribadito che, proprio nella richiesta di archiviazione della Procura, sarebbe stata individuata la presenza ufficiale di una portaerei francese nei cieli italiani quella notte, presenza da sempre negata dal governo francese. Secondo i familiari, sarebbero emerse prove dell’esistenza di un’esercitazione aerea in corso, elemento che renderebbe necessario proseguire le indagini senza interromperle.

Sul tavolo del giudice ci sono due richieste di archiviazione, ora riunificate, presentate nei mesi scorsi dai magistrati di piazzale Clodio. La prima risale al 2008 e fu aperta dopo le dichiarazioni dell’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga. La seconda è del 2022 ed è stata avviata in seguito a un esposto depositato dall’Associazione per la verità su Ustica. Entrambi i procedimenti sono contro ignoti.

Nel corso degli anni, la Procura ha richiesto rogatorie internazionali a vari Paesi, tra cui la Francia, e ha ascoltato numerosi testimoni. Tuttavia, gli inquirenti non hanno individuato elementi decisivi per chiarire con certezza le dinamiche della tragedia. Per i magistrati, lo scenario più plausibile resta quello di una battaglia aerea nei cieli italiani, mentre è stata definitivamente esclusa l’ipotesi di un ordigno esploso a bordo dell’aereo.


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