Corleone, uccide la figlia disabile e si impicca
Dopo la morte del marito, per l'anziana una "solitudine soffocante"
Tragedia oggi a Corleone in provincia di Palermo: una donna uccide la figlia disabile e poi si impicca in un drammatico gesto d’amore e disperazione.
Cosa è successo a Corleone
Nel centro storico di Corleone, in via Sgarlata, una donna di 78 anni, Lucia Pecoraro, ha ucciso la figlia disabile di 47 anni, Giuseppina Milone. Poi, in preda alla disperazione, si è impiccata. A scoprire la tragedia sono stati i sanitari del 118 e i carabinieri, intervenuti sul posto su segnalazione dei vicini.
Il contesto familiare: il marito morto mesi fa, la figlia disabile
Otto mesi fa la donna aveva perso il marito, un ex infermiere molto stimato in paese. Rimasta sola, si è trovata a gestire da sola la figlia con disabilità. Alcuni vicini parlano di “una solitudine soffocante” che ha portato a un gesto estremo.
Le indagini in corso
I carabinieri hanno avviato subito accertamenti per ricostruire la dinamica e chiarire i motivi del dramma. Si indaga sulle condizioni psicologiche della madre e sull’eventuale assenza di supporto sociale nella gestione della figlia. L’abitazione è sotto sequestro in attesa dei rilievi.
La reazione della comunità
In paese regna lo sgomento. Vicini e conoscenti ricordano la famiglia come riservata e tranquilla. Molti esprimono dolore e incredulità: “Non si può capire fino in fondo cosa porta una madre a fare un gesto così” ,dice un conoscente.
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I reati violenti in ambito familiare
La tragedia di Corleone – un’anziana uccide la figlia disabile e si impicca – in un quadro allarmante: in Italia la violenza nelle famiglie resta una realtà radicata e in crescita. Nel primo semestre 2024 le denunce per abusi domestici hanno superato le 12.400, segnando un aumento del 5 % rispetto al periodo precedente.
Allo stesso tempo, gli arresti per reati di violenza di genere (“Codice Rosso”) hanno superato quota 7.900 nei primi dieci mesi del 2024, più di quelli registrati nell’intero 2023. In aumento anche i maltrattamenti contro familiari e conviventi: l’anno scorso sfioravano i 29.000 casi denunciati, con una forte prevalenza di vittime donne. Le violenze sessuali e gli atti persecutori mostrano una tendenza analoga.
Questi numeri confermano che la casa — spesso percepita come spazio sicuro — si trasforma troppo spesso in teatro di dolore. Il caso di Corleone, una madre che annienta la vita della figlia disabile e poi si toglie la sua, riporta brutalmente in primo piano la fragilità di chi vive ai margini, senza adeguati sostegni psicologici o sociali.
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