L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Attualità

Apple, sanzione di 98,6 milioni dall’Antitrust: “Abuso di posizione dominante”

di Flavia Romani -


L’Antitrust ha inflitto una sanzione da 98,6 milioni di euro ad Apple Inc., Apple Distribution International e Apple Italia per abuso di posizione dominante. Il provvedimento, reso noto dall’Antitrust, riguarda il mercato dei servizi destinati agli sviluppatori per la distribuzione online di applicazioni agli utenti del sistema operativo iOS, ambito nel quale Apple detiene una posizione di assoluta supremazia attraverso l’App Store. Secondo l’Autorità, il gruppo ha violato l’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

Antitrust e la sanzione contro Apple: l’istruttoria

La decisione arriva al termine di un’istruttoria complessa, condotta in coordinamento con la Commissione europea, con altre autorità nazionali della concorrenza e con il Garante per la protezione dei dati personali. Al centro dell’indagine vi è l’App Tracking Transparency (ATT), la policy sulla privacy introdotta da Apple nell’aprile del 2021 all’interno del proprio sistema operativo mobile. L’Agcm ha ritenuto che le regole imposte agli sviluppatori terzi che distribuiscono app tramite l’App Store presentino profili di restrittività sotto il profilo concorrenziale.

In particolare, Apple obbliga gli sviluppatori a richiedere agli utenti un consenso specifico per la raccolta e il collegamento dei dati a fini pubblicitari mediante una schermata standardizzata, il cosiddetto “ATT prompt”. Tuttavia, secondo l’Antitrust, tale meccanismo non sarebbe sufficiente a soddisfare pienamente i requisiti della normativa sulla privacy, costringendo di fatto gli sviluppatori a presentare una seconda richiesta di consenso per lo stesso obiettivo. Questa duplicazione, imposta unilateralmente da Apple, è stata giudicata sproporzionata rispetto alla finalità dichiarata di tutela dei dati personali.

L’Autorità ha evidenziato come i dati degli utenti rappresentino una risorsa essenziale per la pubblicità online personalizzata. Le modalità di implementazione dell’ATT policy, limitando la raccolta e l’utilizzo di tali informazioni, finiscono per penalizzare gli sviluppatori che basano il proprio modello di business sulla vendita di spazi pubblicitari, oltre a danneggiare inserzionisti e piattaforme di intermediazione. Secondo l’Agcm, Apple avrebbe potuto garantire un analogo livello di protezione della privacy consentendo agli sviluppatori di ottenere il consenso alla profilazione con un’unica richiesta, evitando così effetti distorsivi sulla concorrenza.


Torna alle notizie in home