Politica

Aborto, è scontro Spagna-Italia. Meloni: “Nessuna lezione da ignoranti”

di Cristiana Flaminio -


Sull’aborto si apre il fronte di scontro tra la Spagna e l’Italia. Ieri il ministro spagnolo alle pari opportunità Ana Redondo s’è lanciata alla carica di Roma: “Consentire le molestie organizzate contro le donne che vogliono interrompere la gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell’ultradestra: intimidire per annullare i diritti, per fermare l’uguaglianza tra donne e uomini”. Si riferisce, Redondo, alla possibilità di far accedere anche le associazioni pro-life ai consultori. Una decisione contestatissima dall’opposizione italiana che trova una sponda nel governo socialista spagnolo. Anche l’ex ministro iberico Irene Montero ha tuonato: “L’aborto è un diritto fondamentale di tutte le donne, è un diritto umano, e fa parte del nostro diritto alla salute, con questa decisione quindi il governo italiano sta mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle donne, che sono più della metà della popolazione”.

Giorgia Meloni, però, non accetta lezioni da Madrid: “Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni”. Il ministro alla Famiglia Eugenia Roccella è entrata nel merito della polemica: “Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194 ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull’ aborto in vigore da quarantasei anni. Leggi, emendamenti e relazioni ministeriali al Parlamento sono a disposizione di chiunque voglia consultarli prima di esternare, per evitare di farlo senza cognizione di causa”.

Insomma, sull’aborto si apre un fronte di scontro tra Spagna e Italia. Che, in realtà, è solo e squisitamente una vicenda elettorale. Le europee incombono, tanto a Roma quanto a Madrid. E ogni polemica vale. Almeno fino a giugno.


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