Esteri

Agenti a cavallo e idranti: repressa la folla che chiede dimissioni Netanyahu

di Angelo Vitale -


La polizia è intervenuta con idranti e agenti a cavallo contro la folla che ieri notte ha manifestato a Tel Aviv chiedendo le dimissioni del primo ministro Benyamin Netanyahu. Secondo The Times of Israel si tratta dei più violenti scontri dall’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre che ha provocato la guerra in corso a Gaza. “La violenza della polizia contro i manifestanti, fra cui familiari degli ostaggi, è pericolosa, antidemocratica e non può continuare. Protestare è un diritto fondamentale e non può essere contrastato con manganelli e idranti”, ha dichiarato il leader dell’opposizione, Yair Lapid. La polizia ha dichiarato che i manifestanti si erano “riuniti illegalmente” in strada.

Fra i manifestanti riuniti a Kaplan street, vicino alla Kyria, il quartier generale delle Forze armate, vi erano parenti di ostaggi e leader del movimento contro la riforma giudiziaria. Fra gli oratori della protesta, nell’area che era stata autorizzata, anche un soldato ferito a Gaza. “Questo è il governo più fallito della storia, andatevene”, ha detto il tenente Scheinberg. E’ intervenuto anche l’ex ministro della Difesa Moshe Yaalon che ha attaccato Netanyahu per non essersi preso la responsabilità del fallimento del 7 ottobre e ne ha chiesto le dimissioni. Altre manifestazioni contro Netanyahu si sono svolte in diverse località israeliane, fra cui Cesarea dove c’è la residenza privata del primo ministro. A Tel Aviv si è svolta una manifestazione separata organizzata dal Forum delle famiglie degli ostaggi per la ventesima settimana consecutiva.


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