Attualità

Antitrust Usa contro Amazon: “Monopolio”

di Giovanni Vasso -

JEFF BEZOS


“Un monopolio illegale”, gli Stati Uniti pronti alla battaglia contro Amazon. Il colosso di Jeff Bezos rischia grosso. L’Antitrust americana e diciassette Stati sono scesi in campo per combattere contro le pratiche, ritenute scorrette, di Amazon. Che, a sua volta, ribatte: se passasse questa linea, tuonano da Seattle, la concorrenza andrebbe a farsi benedire e ci sarebbero meno prodotti, e più cari, per i consumatori.

Il braccio di ferro è innescato. La prima mossa è toccata alla Federal Trade Commission, l’agenzia antitrust Usa, secondo cui Amazon starebbe approfittando, e proteggendo, il suo “monopolio” in diversi settori di vendita. In pratica, il colosso creato da Jeff Bezos avrebbe abusato della sua posizione dominante nei confronti di decine e decine di commercianti di piccole e medie dimensioni. A cui Amazon avrebbe impedito di proporre prezzi più bassi al consumatore finale, costringendoli, inoltre, a utilizzare il suo servizio di logistica per spedire i prodotti al domicilio dei clienti. Così facendo, secondo l’atto d’accusa della Ftc, Amazon avrebbe praticamente favorito se stessa a discapito della concorrenza e della libera scelta di inserzionisti e negozianti online.

Lina Khan, presidente della Federal Trade Commission, ha commentato l’iniziativa affermando che si tratta di una procedura tesa a “chiedere conto ad Amazon delle sue pratiche monopolistiche” e ad “affermare la speranza, ormai perduta, del ripristino di una concorrenza libera e leale”. Insomma, l’antitrust Usa è partita, lancia in resta, in una crociata contro la regina degli Over the top, le corporation che dominano, in lungo e in largo, il mercato digitale e che hanno drenato, quasi completamente, ricavi e guadagni lasciando appena le briciole a tutti gli altri operatori. L’epopea di Amazon, nata 29 anni fa come libreria online ed evolutasi nel più grande e-commerce mondiale in cui è possibile trovare praticamente di tutto, è a un bivio.

Da Seattle, i dirigenti del gigante del commercio digitale non ci stanno. E respingono le accuse, ritorcendole contro chi punta il dito.

In una nota ufficiale, firmata dal vicepresidente senior, responsabile del dipartimento Global public policy e General counsel di Amazon, David Zapolsky, arriva la risposta ufficiale del colosso caro a Bezos: “La causa presentata oggi mette in chiaro che ciò su cui si concentra la Federal Trade Commission è assolutamente distante da quella che dovrebbe essere la sua missione, ossia tutelare i consumatori e la concorrenza”. Parole dure, su cui Zapolsky mette il carico: “Le pratiche contestate dalla Ftc hanno contribuito a stimolare la concorrenza e l’innovazione in tutta l’industria del retail e hanno prodotto una maggiore selezione, prezzi più bassi e una maggiore rapidità nelle spedizioni per i clienti di Amazon, oltreché maggiori opportunità per le tante imprese che vendono su Amazon”.

Secondo il dirigente Amazon, dunque, è stato grazie alle scelte contestate dall’antitrust Usa se il commercio online è diventato un “luogo” più conveniente e sicuro: “Se la Federal Trade Commission dovesse vincere, il risultato sarebbe una minore possibilità di scelta tra i prodotti, prezzi più elevati, consegne più lente ai consumatori e opzioni ridotte per le piccole imprese -, ha proseguito Zapolsky -. Insomma, l’esatto opposto di quello che prevede la legge sull’antitrust. La causa presentata oggi dalla Ftc è sbagliata nei fatti e in base al diritto e non vediamo l’ora di arrivare in tribunale”.


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