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Voto di scambio, arrestato il sindaco di Molfetta

di Giorgio Brescia -


Tommaso Minervini, sindaco di Molfetta in provincia di Bari, è agli arresti domiciliari in esecuzione di un provvedimento del Gip del tribunale di Trani. Le indagini sono condotte dalla Guardia di Finanza e già il 2 maggio scorso il primo cittadino era comparso per un interrogatorio preventivo davanti al Gip dopo la richiesta del provvedimento cautelare restrittivo da parte della Procura della Repubblica perché indagato per presunti favori a imprenditori in cambio di sostegno elettorale, sotto inchiesta la gestione delle gare d’appalto di importanti opere pubbliche: il sindaco – al secondo mandato con una coalizione civica di centrosinistra favorita anche da Azione dopo il primo mandato sostenuto dal Pd che però già a maggio dopo il suo interrogatorio davanti al Gip, dopo aver nelle ultime Comunali indicato un altro candidato insieme con i 5Stelle avanzava la richiesta di “una nuova stagione politica” – aveva risposto sulle accuse, tra le quali quella, secondo i pm, di aver promesso a un imprenditore portuale di Bari, Leonardo Totorizzo, la gestione per 30 anni delle nuove banchine in cambio di sostegno elettorale, di voti.

Gli arresti domiciliari sono scattati anche per una dirigente comunale, misure interdittive per altri due funzionari, sospesi per 12 mesi dall’esercizio dei pubblici uffici o servizi. C’è anche un ex luogotenente cariche speciali delle Fiamme Gialle tra le sei persone interessate da misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta, il militare è stato sottoposto al divieto di dimora nel comune costiero. Leonardo Totorizzo è stato sottoposto alla misura cautelare interdittiva del divieto di contrattare per 1 anno con la pubblica amministrazione

Sono in tutto 21 gli indagati a Molfetta per ipotesi di reato che includono peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, turbata libertà degli incanti e di scelta del contraente, frode nelle pubbliche forniture, frode in processo penale e depistaggio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e diverse fattispecie di falso.

Nel quadro complessivo dell’inchiesta, la gestione delle gare d’appalto di importanti opere pubbliche, tra cui la nuova area mercatale, il porto commerciale e lo sportello per l’impiego “Porta Futuro”.


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