L'identità: Storie, volti e voci al femminile Poltrone Rosse



Attualità

Attentato a Ranucci: la lotta e la testimonianza

di Francesco Da Riva Grechi -


Spiazzante la decisione di Fratelli d’Italia di intervenire al massimo livello alla manifestazione indetta dalla sinistra per solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci, vittima di un grave attentato.
Si tratta di una testimonianza della volontà di difendere la libertà di stampa e di espressione che tuttavia difficilmente sarà apprezzata.
Verrebbe da chiedersi se, in caso di un attentato ad un giornalista di destra, ci sarebbe stato lo stesso comportamento oppure le solite dichiarazioni in base alle quali un conto è uccidere o provare ad uccidere uno di sinistra, un altro è uno dell’altra “parte”.
Le testimonianze degli esponenti del politically correct sono infatti in genere nella direzione che uccidere un f … non è reato e sarebbe poco gentile intervenire in questa forma ad una manifestazione di Fratelli d’Italia.
Si potrà sicuramente sostenere che al governo conviene smorzare i toni, ma, a parere di chi scrive, la realtà è altra, è che dopo tre anni di governo la consapevolezza di una identità differente nel cuore e nella mente di coloro che giustamente si definiscono “patrioti” sta dilagando come un fiume in piena ed è questa differenza che si vuole testimoniare.
Quelle che la sinistra definirebbe “forme di lotta” sono in realtà “forme di violenza” che si ritengono legittime, solo perché provengono da persone di una “certa” parte, che diventano “reati” quando si traducono in azioni dell’altra” parte. La destra non ha nulla a che fare con questo atteggiamento, che invece è tipico della cultura di Ranucci, né soprattutto vuole esercitare forme di vittimismo o di rivincita.
Dal punto di vista del governo, si tratta di proseguire nel solco di questi tre anni per estendere la capacità di leadership di Giorgia Meloni in una dimensione mondiale e soprattutto verticalizzare questa volontà di portare entusiasmo e femminilità alle giovani generazioni, in modo da rendere il più vasto possibile un cambiamento rivoluzionario che è già acquisito come definitivo.
È in sostanza il cammino della generazione di Atreju, la festa dei giovani di Alleanza Nazionale prima e Fratelli d’Italia poi, che ha vissuto nella più totale dedizione alla politica sacrificando se stessi e tutto il resto ad un progetto che ha preso forma giorno dopo giorno fino a diventare uno dei governi più longevi ed apprezzati della Repubblica, non solo su scala internazionale.
La crescita di questa festa, che quest’anno sarà a Castel Sant’Angelo, è testimoniata dal numero delle presenze e dalla durata dei giorni durante i quali si alternano dibattiti appassionati, discussioni serene e, più di tutto, testimonianze rivolte ai più giovani, che possano raccogliere l’eredità della passione che hanno avuto coloro che li hanno preceduti e che hanno affrontato i periodi più dolorosi della lotta politica, condotta con i metodi che la sinistra non vuole abbandonare, preferendo aizzare piazze violente, cortei o inventare sceneggiate ridicole.
La differenza dell’identità della destra patriota si coglie in questi appuntamenti che sono rivolti ad un pubblico eterogeneo e variegato, dove le porte sono aperte per tutti e i sorrisi prevalgono su tutto.
Gli attentati come quello a Sigfrido Ranucci sono il frutto di un clima opposto a quello che si respira a queste feste e che è sempre la sinistra a voler creare.


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