Esteri

Bardella difende Le Pen: “Tutto per impedirci di arrivare al potere”

di Giovanni Vasso -


Con Marine Le Pen incandidabile per cinque anni, l’astro nascente della politica francese è Jordan Bardella. Che alza la voce dopo la pronuncia della magistratura francese che ha azzoppato le ambizioni della leader del Rassemblement National: “Sarà fatto di tutto per impedirci di arrivare al potere”. Bardella, intervistato da CNews, ha definito il clima politico in Francia come preoccupante e ha tuonato: “Cos’`è questa democrazia? La Francia, il paese dei diritti umani, dove in pochi giorni è stato chiuso il primo canale Tnt, C8, al leader dell’opposizione è stato impedito di candidarsi alle elezioni presidenziali, senza diritto di appello contro una sentenza del tribunale, dove si chiede una condanna al carcere per un ex presidente della Repubblica e dove Rassemblement National è messo in difficoltà finanziarie chiedendo milioni di euro”. Jordan Bardella però rassicura e si dice pronto a osare e deciso a non farsi dare lezioni di democrazia da nessuno: “Abbiamo iniziato in due, finiremo in due: non ho lezioni da imparare da persone che hanno condiviso il potere per trent’anni. Ho l’età che ho e questo non cambierà… tranne l’anno prossimo”. L’esponente di Rn lancia una grande campagna di proteste: “Credo che i francesi debbano indignarsi, organizzeremo manifestazioni e volantini a partire da questo fine settimana”. Il giovane delfino della destra francese non azzannerà la leader che ha portato quello che fu il Front National a diventare una forza politica in grado di contendersi il primato politico in Francia: “Marine Le Pen mi ha dato tutto in politica e il minimo che le devo è continuare a combattere con lei fino alla fine e farlo perché lavoriamo insieme mano nella mano. Voglio dire, in parole povere, gli sono totalmente leale che combatterò questa lotta serrata. Coloro che pensano di uccidere il Rassemblement National perché stanno cercando di escludere il candidato del nostro movimento dalla corsa (presidenziale) si sbagliano”. E ancora: “Non entrerò nei dettagli, perché oggi siamo in ginocchio, ma siamo ben lungi dall’essere morti. Finché non avremo dichiarato la nostra rinuncia, combattuto questa ingiustizia e utilizzato tutti i rimedi possibili, mi rifiuto di mettermi in questo scenario, in questa ipotesi”. Dunque ha stigmatizzato la sentenza: “Questa decisione sproporzionata e non in linea con la giurisprudenza del Consiglio costituzionale, si tratta di una negazione pura e semplice dello stato di diritto, perché il nostro diritto a un giusto processo è stato violato”. E infine: “I giudici hanno deciso di eliminare semplicemente la candidata di Rassemblement National dalla corsa presidenziale, poiché non solo aveva la possibilità di avanzare al secondo turno, ma era anche presentata come la favorita”.


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