Bono Vox contro Donald Trump
Nell’America divisa tra verità e propaganda, un irlandese alza la voce a difesa della musica e dell’integrità. Bono, storico frontman degli U2, ha fatto il suo ingresso nel dibattito politico statunitense con la sua consueta miscela di ironia e coscienza civile, dichiarando: “Per me c’è solo un Boss in America”. La frase, pronunciata durante un’apparizione nel talk show di Jimmy Kimmel per promuovere il documentario “Bono: Stories of Surrender”, è arrivata come una frecciata sottile ma eloquente all’indirizzo di Donald Trump.
Il presidente USA aveva appena scagliato uno dei suoi post infuocati (e rigorosamente in maiuscolo) su Truth Social, il suo social network personale, dove paragonava Bono e Bruce Springsteen a figure come Beyoncé e Oprah, insinuando — senza prove — che tutti fossero coinvolti in un presunto complotto mediatico a sostegno della candidata democratica Kamala Harris. Trump ha addirittura ventilato la possibilità di aprire un’indagine su Bono per contributi elettorali illeciti, nonostante il cantante non sia nemmeno cittadino statunitense.
La risposta di Bono non si è fatta attendere, “Gli U2 non sono mai stati pagati né abbiamo mai suonato a un concerto per sostenere un candidato di qualche partito. Non è mai successo”. Un chiarimento che smonta alla radice ogni sospetto di interferenza politica organizzata.
Il documentario che Bono ha presentato a Cannes, accolto da una lunga ovazione, si concentra sulla sua autobiografia artistica e personale, ma l’eco delle sue parole va ben oltre la promozione di un film. La sua dichiarazione ha infatti dato ulteriore forza a una corrente di solidarietà verso Bruce Springsteen, da tempo nel mirino dei conservatori americani per le sue critiche alla politica repubblicana.
A sostenere “il Boss” si sono uniti anche Neil Young, Tom Morello e i Pearl Jam, in un fronte compatto che non è solo musicale, ma profondamente culturale. In un’epoca in cui ogni espressione pubblica viene politicizzata, Bono ha scelto di usare la propria voce — e il proprio umorismo — per affermare un principio semplice: la musica non deve rispondere a partiti, ma a coscienze.
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