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Cronaca

Botulino, l’insidia invisibile nelle cucine

Una tossina potentissima che paralizza i muscoli, provoca insufficienza respiratoria e può causare morte.

di Gianluca Pascutti -


Il Botulino negli ultimi mesi è tornato al centro dell’attenzione della cronaca. Questo batterio è molto pericoloso per la sua capacità di insinuarsi in preparazioni apparentemente innocue ma che spesso diventano letali se preparate o conservate male. Botulino è una delle tossine naturali più potenti conosciute, capace di provocare un’intossicazione rara ma gravissima, il filo rosso che lega molti dei casi recenti che hanno riportato l’attenzione sulla sicurezza alimentare, soprattutto quando si parla di conserve e molte preparazioni artigianali fatte tra le mura domestiche.

Un batterio che prospera dove l’ossigeno scompare

Il batterio responsabile del botulismo si sviluppa in ambienti privi di ossigeno, umidi e mantenuti a temperature non sufficientemente basse. Le sue spore possono sopravvivere a lungo e germinare quando trovano condizioni favorevoli. È un processo silenzioso, che non altera necessariamente odore, colore o sapore degli alimenti. Proprio questa invisibilità rende la tossina particolarmente insidiosa.

Quando il corpo lancia l’allarme

I sintomi iniziali del botulino compaiono in genere entro poche ore o fino a tre giorni dal consumo dell’alimento contaminato. Le prime manifestazioni possono essere gastrointestinali, come nausea, vomito o dolori addominali. Ma il vero campanello d’allarme arriva dai disturbi neurologici, vista offuscata, palpebre che cedono, difficoltà nel parlare o nel deglutire. Sono segnali che non vanno mai ignorati. In presenza di questi sintomi, la richiesta immediata di assistenza medica diventa fondamentale, perché l’antitossina risulta efficace solo se somministrata tempestivamente.

Gli alimenti più a rischio

Le conserve fatte in casa rappresentano il terreno ideale per la proliferazione del batterio quando non vengono sterilizzate correttamente. Verdure sott’olio, funghi, salse vegetali, creme artigianali e prodotti sottovuoto preparati senza adeguate misure igieniche sono tra i cibi più pericolosi. Anche nei ristoranti, le preparazioni “della casa” possono diventare un rischio se non vengono conservate in modo rigoroso o se restano troppo tempo a temperatura ambiente.

Le regole d’oro per la sicurezza domestica

In cucina, la prevenzione passa da gesti semplici ma decisivi, sterilizzare i contenitori, acidificare le verdure, conservare i sott’olio in frigorifero e consumarli in tempi brevi. Barattoli gonfi, bollicine sospette o odori anomali devono portare a scartare immediatamente il prodotto. Nessuna eccezione.

Cosa osservare nei locali

Nei ristoranti è prudente evitare conserve artigianali non etichettate, salse non refrigerate e antipasti preparati con largo anticipo. Anche i buffet possono diventare critici se il cibo resta esposto per ore. La sicurezza alimentare, in questi casi, dipende dalla capacità del locale di mantenere una catena del freddo impeccabile.


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