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Cessate il fuoco a Gaza e rilascio ostaggi: Netanyahu dice sì a Witkoff

di Angelo Vitale -


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele ha accettato una nuova proposta di cessate il fuoco presentata dall’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, su mandato del presidente Donald Trump. La proposta prevede un cessate il fuoco temporaneo nella Striscia di Gaza e un accordo sugli ostaggi.

Netanyahu ha confermato pubblicamente l’accettazione della proposta, sottolineando che la priorità di Israele resta il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas. Ha detto: “Il rilascio dei nostri ostaggi è la nostra massima priorità. Spero davvero che riusciremo ad annunciare qualcosa in merito, e se non possiamo farlo oggi, lo faremo domani, non ci arrendiamo”.

La pressione degli Stati Uniti è stata determinante. L’amministrazione americana ha esercitato un forte pressing su Netanyahu affinché accettasse la proposta di tregua, con l’obiettivo di porre fine alle ostilità e ottenere il rilascio degli ostaggi. L’inviato Witkoff ha dichiarato di avere “ottime sensazioni” sulla possibilità di raggiungere un accordo e ha parlato direttamente con le famiglie degli ostaggi, assicurando l’impegno costante per sviluppi positivi della vicenda a breve.

La proposta prevede un cessate il fuoco di almeno 60-70 giorni, il rilascio di nove o dieci ostaggi israeliani vivi e la restituzione dei corpi di alcuni prigionieri, il rilascio di un numero concordato di prigionieri palestinesi, il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza, l’ingresso di aiuti umanitari e la creazione di un comitato professionale che amministri Gaza dopo la guerra.

Nelle ultime ore, la situazione era stata molto fluida. Nelle ultime ore, la situazione è stata molto fluida. Hamas aveva annunciato di aver raggiunto un’intesa di principio con Witkoff, ma Israele aveva inizialmente smentito, definendo l’annuncio “propaganda e guerra psicologica”. All’interno del governo israeliano erano cresciute le tensioni: il ministro delle Finanze Smotrich aveva definito “pura follia” accettare un accordo parziale sugli ostaggi, chiedendo di continuare la pressione militare su Hamas. I raid israeliani su Gaza erano proseguiti, con numerose vittime civili e una situazione umanitaria sempre più grave. La comunità internazionale, inclusa la Gran Bretagna, aveva aumentato la pressione su Israele per fermare la guerra e favorire una soluzione diplomatica.


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