Come cambia il dizionario della cura della pelle: da Bio Boost a Hybrid
Come cambia il dizionario della cura della pelle: da Bio Boost a Hybrid
Nel mondo della medicina estetica, le parole cambiano significato.
Alcune si svuotano, altre si arricchiscono, molte ne nascono di nuove. E non si tratta di semplici mode lessicali, ma del riflesso di un cambiamento concreto nel modo in cui ci si prende cura della pelle.
La bellezza non è più legata all’idea di trasformazione, bensì a quella di equilibrio, rigenerazione, autenticità. Per questo, più che una nuova tendenza, sembra di trovarsi davanti a un vero e proprio dizionario aggiornato della pelle, dove ogni trattamento ha una voce, una definizione e un perché.
Per orientarci tra questi nuovi lemmi, abbiamo chiesto aiuto ad AlmaCare, centro medico-estetico con sedi a Roma e Milano, che ha fatto della tecnologia avanzata e dell’approccio personalizzato il cuore della propria attività. Non un centro estetico tradizionale, ma un luogo d’avanguardia dove lavorano insieme dermatologi, medici estetici, ginecologi e chirurghi plastici, ognuno con un obiettivo condiviso: trattare la pelle come un organismo vivo, mutevole, interconnesso.
Nel glossario contemporaneo della medicina estetica, una parola chiave è Bio Boost. Non è un trattamento di quelli venduti come miracolosi, ma un protocollo studiato per stimolare la produzione di collagene in profondità, rigenerando i tessuti senza causare traumi visibili in superficie. Nessuna interruzione della vita quotidiana, nessuna cicatrice, ma risultati progressivi e concreti, specie in termini di tono, compattezza e luminosità.
Accanto a Bio Boost, si fa strada ClearLift, ribattezzato “lifting da pausa pranzo” non per moda, ma per la sua capacità di agire meccanicamente sul collagene profondo lasciando inalterata l’epidermide. Si fa senza anestesia, senza dolore, e senza tempi di recupero. Ma con effetti cumulativi che rendono la pelle più compatta e definita nel tempo.
Poi c’è Hybrid, che non è una semplice sovrapposizione di tecnologie, ma un’alleanza strategica tra laser ablativi e non ablativi. Serve per trattare cicatrici, rughe profonde, discromie e perdita di tono. È un trattamento complesso, pensato su misura, che termina con la veicolazione transdermica di attivi selezionati. Risultato: pelle più uniforme, elastica, luminosa.
Un’altra espressione tutta nuova è DermaClear, che sostituisce la classica pulizia del viso con un trattamento a base di aspirazione controllata e rotazione meccanica. Nessuna spremitura, nessun rossore: il manipolo lavora per esfoliare, purificare e idratare in tre fasi distinte, mentre stimola i processi rigenerativi e riequilibra il pH cutaneo.
Ma la pelle non si esaurisce sul viso. E anche il corpo entra nel vocabolario della nuova estetica, con trattamenti combinati di ultrasuoni, radiofrequenza e infrarossi NIR. La finalità non è solo rimodellare, ma riattivare: la circolazione, la compattezza, la produzione naturale di collagene, il drenaggio linfatico. Il risultato è un miglioramento visibile della texture, della tonicità e della silhouette.
Infine, anche l’epilazione ha cambiato linguaggio. Con Soprano Titanium, si parla di epilazione definitiva non solo in termini di efficacia, ma anche di tollerabilità. Nessun dolore, nessuna interruzione, nessuna stagionalità: la tecnologia a raffreddamento continuo consente di trattare anche le pelli più sensibili, e persino nei mesi estivi.
Dalle mani al décolleté, dall’acne attiva alla rimozione delle cicatrici, ogni voce di questo dizionario è un pezzo di un discorso più ampio: quello che mette al centro la pelle come sistema dinamico, che cambia, risponde, invecchia e si rigenera. E che, finalmente, viene trattata non come superficie da correggere, ma come tessuto vivo da curare.
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