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Coppie Lgbt, Procura impugna 33 atti di nascita a Padova

di Cristiana Flaminio -

PRESIDIO GIU LE MANI DAI NOSTRI FIGLI ORGANIZZATO DA ARCIGAY FAMIGLIE ARCOBALENO ASSOCIAZIONE GENITORI OMOSESSUALI


Coppie Lgbt, la Procura della Repubblica di Padova ha impugnato 33 atti di nascita registrati dal sindaco del capoluogo patavino Sergio Giordani. Si tratta di una delle conseguenze, più o meno attese, della circolare emessa, nei mesi scorsi (in particolare, a marzo), dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi. In pratica, con l’applicazione dei rilievi, il cosiddetto “genitore 2” viene cassato dallo stato di famiglia. L’impugnazione, a Padova, si spinge retroattivamente fino agli atti registrati nel 2017. Ed è stato proprio uno di questi casi a interessare una coppia di donne del posto che, il 30 agosto di sei anni fa, registrarono l’atto di nascita di una bambina, con due mamme e la cancellazione del doppio cognome impostole.

Secondo la procuratrice facente funzioni della Procura padovana, l’atto “va contro le leggi e i pronunciamenti della Cassazione”. Nel documento redatto dai magistrati e notificato alle famiglie si legge che “la giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale. Inoltre la Procura richiama “la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia”. Il sindaco di Padova Giordani si è difeso dicendosi “sereno e convinto delle scelte fatte”. Quindi ha spiegato che “dal 2017 trascrivo gli atti di nascita delle bambine e dei bambini figli di due mamme. È un atto di responsabilità verso questi piccoli perché non accetto il pensiero che ci siano bambini discriminati fin da subito e appena nascono nei loro fondamentali diritti. Lo abbiamo sempre tempestivamente comunicato alla Procura di Padova dopo ogni atto senza avere mai controdeduzioni”.

Giordani poi ha affermato: “Ci sono momenti nei quali un Sindaco è da solo con la sua coscienza e la costituzione e deve decidere nell’interesse primario di chi ha davanti, per me e ritengo per la Costituzione l’interesse di questi piccoli era quello da mettere al centro. C’è un vuoto legislativo gravissimo rispetto al quale il Parlamento dovrebbe legiferare ma fino ad ora non lo ha fatto, lo hanno chiesto a gran voce molto colleghi Sindaci anche di parti politiche diverse. Quello che dico alle forze politiche è di mettere da parte la battaglia ideologica e pensare solo ai bambini”.


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