Attualità

Da Piantedosi nuovo allarme sulle infiltrazioni terroristiche dalle rotte balcaniche

di Angelo Vitale -


Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ritorna sul rischio di infiltrazioni terroristiche dai confini. “Nella riunione dello scorso 26 ottobre – ha detto in audizione al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione – il Comitato analisi strategica antiterrorismo ha confermato la necessità di mantenere il rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo in atto sul territorio nazionale”

“Più specificamente – ha aggiunto -, le analisi condotte hanno chiarito che resta elevato il rischio di infiltrazione terroristica dei flussi migratori illegali via mare e via terra, specialmente attraverso la frontiera con la Slovenia, rotta lungo la quale transita la maggior parte dei migranti provenienti dalla rotta balcanica”.

Dal 21 ottobre scorso, proprio su indicazione del Comitato, i controlli alla frontiera con la Slovenia. Controlli che dovrebbero durare almeno tutto l’inverno: così da Piantedosi tutte le più recenti indicazioni.

Con il termine “rotta dei Balcani occidentali” ci si riferisce agli arrivi irregolari nell’Unione europea attraverso la regione composta da Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia.

La rotta dei Balcani occidentali è una delle principali vie di migrazione verso l’Europa. Dopo il numero senza precedenti di arrivi nell’Unione europea nel 2015, il numero di migranti irregolari che ha scelto questa rotta è diminuito costantemente per alcuni anni. Tuttavia, dal 2019 ha ricominciato ad aumentare.
La rotta dei Balcani occidentali è una delle principali vie di migrazione verso l’Europa.

Nell’area, Frontex (l’Agenzia europea della Guardia di frontiera) impiega già agenti specializzati, veicoli e altre attrezzature per la sorveglianza dei valichi da Ungheria e Croazia, i Paesi dell’UE più colpiti dai flussi migratori lungo la rotta dei Balcani occidentali.




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