Enpaia sorride: patrimonio da 2 miliardi e oltre 9mila imprese agricole
Un avanzo d’esercizio 2024 che si attesta intorno ai 22,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 16,2 milioni dell’anno precedente. Un patrimonio complessivo di oltre 2 miliardi di euro, iscritti attivi che superano 41mila unità, e oltre 9mila imprese del settore agricolo e agroalimentare coinvolte.
la solidità dell’Enpaia
L’Enpaia, fondazione con personalità giuridica di diritto privato, mostra i muscoli e racconta così la solidità della propria gestione, il suo “ruolo di riferimento” nel sistema della previdenza privata italiana e di portatore “di un modello di welfare moderno, sostenibile e vicino alle persone”, hanno sottolineato dall’ente in occasione della presentazione in Senato della Relazione Annuale 2025. Insomma, un presente roseo, quello dell’organismo presieduto da Giorgio Piazza con Roberto Diacetti direttore generale – che non induce però a rallentare e rilassarsi se è vero come è vero che il comparto primario italiano sta attraversando una delicata quanto complessa congiuntura economica, sia interna che esterna.
Le priorità
In particolare, due questioni prioritarie emergono con chiarezza a livello nazionale: fronteggiare il progressivo calo della popolazione (-4 milioni entro il 2050) e della riduzione della forza lavoro compresa quella agricola, “che richiederanno nuove politiche di inclusione degli anziani e una gestione più efficace dei flussi migratori”; e modificare il sistema di tassazione delle Casse di previdenza, “affinché possano investire di più nell’economia reale”. In questo contesto, la Relazione Enpaia 2025 fotografa un “settore in rinnovata crescita e sempre più orientato alla sostenibilità e all’innovazione” (il 2025 segna una fase di ripresa per il settore agricolo italiano, dopo un triennio condizionato da volatilità dei prezzi e instabilità geopolitiche, ndr).
I dati
La produzione agricola è aumentata dell’1,4% in volume e del 2,2% in valore, raggiungendo i 74,6 miliardi di euro. Il valore aggiunto del settore ha registrato un incremento del 9%, attestandosi a 42,4 miliardi di euro, un risultato che porta l’Italia al primo posto in Europa, davanti a nazioni dalla storica tradizione agroalimentare come Francia e Spagna. Anche il reddito agricolo segna un forte miglioramento (+12,5%), sostenuto da una riduzione dei costi intermedi e da un maggior sostegno pubblico alla produzione. Le filiere ad alto valore aggiunto – ortofrutta, vitivinicolo e lattiero-caseario – insieme all’agriturismo e alla produzione di energie rinnovabili, hanno trainato la crescita. L’occupazione resta stabile, con un aumento del lavoro dipendente (+0,9%) e una significativa presenza femminile, a conferma della progressiva trasformazione sociale e culturale del comparto. Ma chiaramente si può e si deve fare di più.
Enpaia: i nuovi iscritti sono per lo più donne
L’Osservatorio Enpaia–Censis 2025 restituisce comunque un’immagine dinamica e rinnovata dell’agricoltura italiana. “Oltre l’80% dei nuovi iscritti a Enpaia è rappresentato da donne, segno di un crescente protagonismo femminile nel settore – fanno sapere ancora dalla Fondazione -. Parallelamente, aumenta la quota di imprese guidate da under 40, più attente alla qualità, all’innovazione e alla transizione verde. Il mondo agricolo si rivela sempre più professionale e multifunzionale, capace di coniugare tradizione e tecnologia, sostenibilità e competitività”. La ricerca evidenzia anche una domanda crescente di sicurezza e welfare integrato, che Enpaia interpreta “come leva strategica per la coesione sociale e il rilancio del lavoro agricolo”.
Quali i futuri passi e i prossimi obiettivi?
Nel triennio 2025–2027 la Fondazione punterà a investire su tre assi fondamentali: innovazione e digitalizzazione dei servizi, rafforzamento del welfare integrato e sostegno all’economia reale e alla transizione verde, allo scopo di contribuire “alla costruzione di un modello previdenziale solido e inclusivo”.
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