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Fa rumore il “caso Agenda”: 1 milione dal vice di Soros. Nel board 3 dem: ha finanziato Fratoianni, Misiani, Provenzano e i fedelissimi di Schlein

di Angelo Vitale -


Båstad, nel sud della Svezia, è una piccola località marittima di 5mila abitanti a quasi 600 km da Stoccolma: lì nasce il caso Agenda. Da qualche giorno è nota al pubblico sportivo del nostro Paese perché Jannik Sinner ci giocherà in estate l’Atp 250 che vi svolge su terra rossa da 76 anni, per prepararsi ai Giochi Olimpici di Parigi. Da oggi lo sarà anche per quanti vogliono saperne di più sul “caso Agenda”, appena scoppiato in Italia dopo un servizio Adnkronos di Antonio Atte e Vittorio Amato (ampia fonte di questo nostro articolo, ndr) e già divenuto oggetto di polemiche politiche, anche perché contemporaneamente immerso in un ampio alone di riservatezza, nonostante la natura ormai “pubblica” della vicenda, anche per il ruolo dei personaggi politici coinvolti, parlamentari della Repubblica. Una riservatezza che ci mette poco a diventare mistero.

Oltre un milione di euro. Spulciando la lista dei “contributi” incassati dai partiti tra il 2022 e il 2023 e resi pubblici in base alla cosiddetta legge spazza-corrotti sul sito Parlamento.it, Adnkronos ha puntato la sua lente sul finanziamento record di 1 milione e 75mila euro diviso in due tranche (la prima di 800mila euro, il 19 agosto di due anni fa, e la seconda di 275mila euro, il 6 ottobre scorso) ricevuto dall’associazione “Agenda” con sede a Roma, fondata dall’ambientalista americana Jessica Shearer – un passato nello staff di Barack Obama durante la vittoriosa campagna presidenziale del 2008 – e da alcune esponenti del Pd, tra cui Rachele Scarpa, la più giovane deputata della XIX legislatura (a cui Elly Schlein ha affidato le deleghe su due settori chiave, giovani e salute) e Caterina Cerroni, segretaria nazionale dei Giovani democratici.

Ora, nessuno parla. Ma, carte alla mano – l’elenco delle erogazioni ai partiti politici iscritti nel registro nazionale – si scopre che a staccare i due assegni a favore di questa associazione creata nel 2022 (come certificato dall’atto costitutivo firmato davanti al notaio di Civitavecchia Gianfranco Capocasale il 13 luglio e registrato cinque giorni dopo), è stata una fondazione svedese, la “Demokrati Pluralism Stiftelsen” (Democracy & Pluralism in inglese), guidata dall’imprenditore Daniel Sachs, vice chair della Open Society, fondazione che fa capo al magnate George Soros: in pratica il braccio destro del banchiere di origine ungherese naturalizzato statunitense, speculatore finanziario e insieme filantropo e finanziatore di cause progressiste in giro per il mondo, chiacchieratissimo spauracchio dei complottisti. Secondo quanto riportato nell’elenco delle donazioni, la fondazione svedese ha finanziato l’associazione femminista Agenda nel 2022 e 2023 con oltre un milione di euro, appunto.

Ma torniamo a Båstad: in quella piccola località ove le abitazioni basse vivono dei colori più vivi, ha sede la fondazione Democracy & Pluralism, organizzazione indipendente creata nel 2021 dall’imprenditore Daniel Sachs, il quale, oltre ad aver dato vita a diverse associazioni filantropiche, siede anche nel board della Open Society Foundation di Soros, network di fondazioni ed ente attraverso il quale il banchiere ha finanziato per anni numerosi progetti della società civile in tutto il mondo, Italia compresa. Obiettivo della Democracy & Pluralism, si legge sul suo sito, è “promuovere società libere e giuste e democrazie pluralistiche sostenendo le organizzazioni no-profit in Europa che lavorano verso questo obiettivo comune”.

Perciò i fondi ad Agenda che, sebbene sia nata il 13 luglio del 2022 – come si legge nel suo atto costitutivo – dopo appena un mese di vita, il 19 agosto 2022, incassava già una prima donazione rilevante da 800mila euro da parte della Democracy & Pluralism, alla quale seguì l’anno successivo un altro bonifico da 275mila euro.

Anche se i due versamenti risalgono uno al 2022 e l’altro 2023, le relative comunicazioni sono state trasmesse al Parlamento italiano soltanto il mese scorso, cioè il 27 marzo del 2024. Interpellata dall’Adnkronos sulla maxi donazione a favore della no profit italiana, la fondazione svedese Democracy & Pluralism ha precisato che “per una questione di policy, ci asteniamo dal commentare progetti specifici o beneficiari che ricevono il nostro sostegno”.

Per reperire informazioni utili su Agenda, bisogna andare sul sito agendanetwork.org, un portale esclusivamente in lingua inglese, dove nella sezione Trasparenza è possibile scaricare l’atto costitutivo della no profit. Scorrendo il documento, compaiono i nomi delle quattro fondatrici dell’associazione con sede legale a Roma, nella centralissima Via Veneto, al numero 54b (accanto al ministero del Lavoro). Oltre all’americana Jessica Shearer, che ricopre anche il ruolo di presidente del consiglio direttivo, figurano Sofia Di Patrizi, attivista femminista divenuta nel 2023 portavoce metropolitana delle Donne democratiche di Genova; Caterina Cerroni, la più giovane candidata nelle liste Pd in Italia alle scorse europee; la deputata dem Rachele Scarpa. Mission di questa associazione tutta al femminile è “spingere le donne promettenti e i leader politici sottorappresentati verso un maggiore potere – rendendo loro e le loro idee impossibili da respingere – in modo che possano fare più bene per le loro comunità”.

Nell’atto costitutivo di Agenda sono indicate le finalità dell’associazione: “rafforzare il potere politico delle donne e il loro ruolo al servizio della comunità, in quanto fondamenti di una società più giusta e sostenibile”. In particolare, l’associazione opera con lo scopo di “formare, assistere e mettere in rete donne impegnate nella giustizia sociale e ambientale e interessate a perseguire, o essendone già titolari, posizioni di leadership politica e pubblica; sviluppare e rendere disponibile la propria competenza e assistenza strategica al fine di promuovere il potere pubblico e politico delle donne, ad esempio attraverso attività di comunicazione, media digitali, raccolte fondi dal basso, e campagne tematiche”.

L’associazione, si legge nello statuto, può inoltre compiere “tutte quelle attività e operazioni, anche di natura commerciale, immobiliare, finanziaria e di vigilanza” utili al raggiungimento degli scopi e può anche “fornire servizi a terzi, nei limiti dell’oggetto sociale”.

Il nome di Jessica Shearer non è sconosciuto al mondo progressista italiano. La guru Usa, che ha lavorato con Obama e anche Bernie Sanders, è la ceo di Social Changes, organizzazione vicina ai democratici Usa che alle ultime Politiche – come riportato dall’Adnkronos nel giugno 2023 – ha finanziato diversi esponenti della sinistra italiana, tra cui il deputato di Avs Nicola Fratoianni e il senatore dem Antonio Misiani, quest’ultimo con 63.318 euro in beni e servizi. Sempre dalla Social Changes arrivò un cospicuo aiuto ad alcuni candidati del Pd alle Europee del 2019 (150mila euro) e alle amministrative del 2020 (315mila euro).

Alle Politiche 2022, invece, Agenda si è mossa per aiutare, tra le altre, Ilaria Cucchi dell’Alleanza Verdi e Sinistra con 150.729 euro in beni e servizi. In un’intervista rilasciata al settimanale L’Espresso nel 2019 Shearer si proponeva come la “anti-Bannon”, candidandosi a unire i progressisti del mondo per contrastare “l’odio letale diffuso da personaggi come Matteo Salvini” e dallo stesso Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump. L’Adnkronos ha contattato le co-fondatrici italiane dell’associazione ‘Agenda’ ma al momento non ha ricevuto risposta.

Va all’attacco il senatore leghista Gian Marco Centinaio: “Le rivelazioni che riguardano l’associazione ‘Agenda’, se fossero confermate, squarcerebbero il velo di ipocrisia della sinistra. Mentre puntano il dito contro la Lega e gli altri partiti di centrodestra per le alleanze internazionali, con l’altra manina incasserebbero finanziamenti da una fondazione guidata da un imprenditore svedese vicino a George Soros. In che modo la linea politica del Partito democratico può essere influenzata da questi finanziamenti? C’è una regia internazionale dietro le scelte europee su ambientalismo, migranti, aperture alla teoria gender e attacchi alla famiglia tradizionale? Questo devono dircelo loro, noi stiamo orgogliosamente dall’altra parte”.

“Tutto avviene formalmente nel rispetto delle procedure – è il commento del presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri – , ma consente una lettura politica circa i legami ed i condizionamenti della sinistra italiana in riferimento a Soros e alle sue attività estese in tutto il mondo. Chissà se i moralisti in servizio permanente effettivo della sinistra hanno qualcosa da dire. Penso a qualche zelante collega anche del Senato a cui poi avrò modo in Aula di sottolineare queste vicende. Soros se è un personaggio che svolge un ruolo più che discutibile. E vorremmo capire a quali attività poi serve questo ingente finanziamento che dalla Svezia arriva ad ‘Agenda’, una realtà che vede attivi e presenti degli esponenti del partito democratico”.

La lista dei politici finanziati, nel corso delle ore, si allunga: vari esponenti del Pd, per lo più parlamentari, compreso un ex ministro del Conte bis, e fedelissimi di Elly Schlein, tra i beneficiari dei contributi economici di Agenda.

Spulciando l’elenco dei contributi per l’attività politica, non solo elettorale, (ex articolo 4 della legge 659/81 in materia di obbligo di dichiarazioni congiunte per i finanziamenti ai partiti, agli eletti in assemblee rappresentative e ai candidati) indirizzate alla presidenza della Camera dei deputati e pervenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2023, spunta anche un big del Partito democratico, Giuseppe Provenzano, già ministro del Sud e attuale deputato dem, che fa parte della squadra della segretaria Schlein come responsabile Esteri.

Carte alla mano visionate dall’Adnkronos, Provenzano ha ricevuto da Agenda due anni fa 13mila 211,97 euro, un contributo in prestazione di servizi “protocollato”, in gergo tecnico, il 2 gennaio 2023. L’associazione ha finanziato anche due delle sue fondatrici: Rachele Scarpa, colei cui Elly Schlein ha affidato le deleghe su due settori chiave, giovani e salute e Caterina Cerroni, segretaria nazionale dei Giovani democratici. Sia Scarpa che Cerroni hanno ottenuto finanziamenti per la loro attività politica ed elettorale: la prima ha incassato circa 24mila euro in due tranche (una di 20mila 299,58 euro in servizi e l’altra di 4mila euro, risalenti al 2022 e tracciate il 9 gennaio 2023), mentre la seconda ha avuto 7mila 800 euro nel 2022 e 64mila 831,85 euro (quest’ultima somma in servizi) sempre nello stesso anno.

Pure Ouidad Bakkali, altra deputata Pd, vicesegretaria del partito in Emilia-Romagna, ha beneficiato di 77mila 418,79 euro sotto forma di servizi nel 2022. La no profit italiana ha finanziato, inoltre, la deputata Valentina Ghio, ex sindaco di Sestri Levante (38mila 504,27 euro in servizi nel 2022); la consigliera regionale nel Lazio, Marta Bonafoni, luogotenente della Schlein a Roma e coordinatrice della segreteria nazionale dem (10mila euro, nel 2023); Katia Piccardo, sindaca di Rossiglione e vicesegretaria Pd Genova (22mila 159,57 euro in servizi ricevuti nel 2022); il parlamentare Marco Sarracino, responsabile coesione, Sud e aree interne della segreteria nazionale del Pd, (29mila 765,49 euro in servizi erogati nel 2022).

L’Adnkronos ha provato finota a contattare alcuni esponenti dem che hanno ricevuto donazioni da Agenda, senza avere risposta. Sarracino si è limitato a un no comment.


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