Cronaca

Fedez, a maggio l’udienza per calunnia. Il Codacons: la GdF indaghi su tutte le sue società

di Angelo Vitale -


Stamattina dinanzi al Gup del Tribunale di Roma, Marisa Mosetti, l’udienza per decidere sul rinvio a giudizio di Fedez per il reato di calunnia ai danni del Codacons. Al centro della vicenda le accuse mosse dal rapper all’associazione dei consumatori circa un presunto banner ingannevole pubblicato nel 2020 sul sito del Codacons in tema di coronavirus. Accuse ritenute illegittime e infondate dalla Procura di Roma che ha chiesto ora al Tribunale di processare Fedez per il reato di calunnia. In caso di condanna, il rapper rischia fino a 6 anni di reclusione.

Una guerra non recente, quella tra Fedez e il Codacons, che vive anche un ultimo e nuovo episodio. L’associazione ha reso noto di aver presentato un esposto alla Guardia di Finanza in cui si chiede di fare luce sulle società riconducibili al rapper. Per farlo, il Codacons ha impegnato in una relazione tecnica Gian Gaetano Bellavia, già consulente di Report, esperto di diritto penale dell’economia che da tempo approfondisce le dinamiche del settore del riciclaggio e della criminalità finanziaria.

Bellavia ha ricostruito lo schema degli asset riconducibili a Fedez e tutte le modifiche degli assetti societari che hanno coinvolto le società del rapper. “Il Gruppo è saldamente in mano alla società Zedef che fa capo alla famiglia di origine di Fedez e cioè oltre a lui stesso, alla madre e al padre che rivestono anche le cariche societarie chiave nella società stessa – si legge nell’esposto – .Nell’arco di un quinquennio si sono succedute numerose operazioni straordinarie che hanno portato il gruppo ad assumere assetti sempre diversi. Ulteriori e specifiche considerazioni possono essere svolte valutando la tipologia di operazioni straordinarie poste in essere. La scelta di attivare istituti come fusioni inverse e scissioni non proporzionali asimmetriche evidenzia la padronanza con sistemi consulenziali raffinati e di elevato grado di complessità che vanno oltre una semplice esigenza economica o di sviluppo, come peraltro emerge dalla lettura dei relativi atti notarili (estremamente articolati) e dai flussi finanziari, ben rappresentati negli allegati documenti, che restituiscono un’operatività fiscale molto molto complessa.
Altro aspetto da considerare è la fitta trama di rapporti di affari con nuovi soggetti che delinea l’allegata ricostruzione e rappresenta un salto di qualità, in termini strategici, rispetto a quanto osservato in precedenza. La situazione merita un’analisi più ampia al fine di cogliere le ragioni strategiche sottostanti che, ancorché potenzialmente lecite, possono talvolta travalicare e deviare in una forma di “potere occulto e trasversale” la cui conoscenza non può rimanere estranea all’attività istituzionale del Corpo”.

AGGIORNAMENTO

Il giudice ha ritenuto che il Codacons e Carlo Rienzi siano legittimati a costituirsi parte civile e quindi che abbiano subito un danno e ha rinviato l’udienza al 6 maggio alle ore 13.30 perché Fedez ha chiesto di essere interrogato”. Così oggi nell’udienza che si è tenuta dinanzi al Gup del Tribunale di Roma, Marisa Mosetti, per decidere sul rinvio a giudizio di Fedez per il reato di calunnia ai danni del Codacons.

”Il 6 maggio – spiega il Codacons – verrà sentito Fedez e poi si deciderà sul rinvio a giudizio. Il rapper quindi si presenterà in tribunale per essere sottoposto alle domande degli avvocati, ovviamente anche del nostro, Claudio Coratella”, conclude.


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