Femminicidio a colpi di pietra a Paupisi: Ocone fermato a Campobasso, morto un figlio, grave la sorella
L'omicidio al termine di una lite, l'apprensione per la sorte dei due figli minorenni fino al fermo del padre: erano con lui
Femminicidio a Paupisi, un comune in provincia di Benevento: una donna di 49 anni, Elisabetta Polcino, è stata uccisa dal marito Salvatore Ocone (58 anni) con colpi di pietra alla testa al culmine di una lite. L’uomo è stato fermato nel tardo pomeriggio a Campobasso, in una zona isolata. L’uomo è stato portato in caserma a Campobasso mentre i suoi due figli, un ragazzo di 15 anni e una ragazza di 17, sono stati trovati insieme a lui: il ragazzo è morto, la sorella è stata trasportata in gravissime condizioni in ospedale. Si erano perse le loro tracce fino a poco fa, quando sono stati localizzati in provincia di Campobasso, a Ferrazzano, da un elicottero.
Un femminicidio efferato: i colpi di pietra dopo la lite
L’omicidio è avvenuto in contrada Frasso, davanti alla loro abitazione. L’uomo, sulla cinquantina e operaio, ha colpito ripetutamente la moglie con una pietra, causando la morte immediata della donna.
Dopo il fatto, l’uomo è fuggito ed è attualmente ricercato dalle forze dell’ordine che hanno avviato indagini e ricerche per identificarlo e ricostruire la dinamica completa dell’episodio. La coppia avrebbe dovuto festeggiare il 25esimo anniversario di matrimonio, ma i rapporti erano tesi e seguiti da frequenti litigi.
Le indagini nei dintorni di Paupisi
I carabinieri sono intervenuti immediatamente sul luogo del delitto, in contrada Frasso di Paupisi, per avviare le prime ricostruzioni della dinamica in cui un uomo di 50 anni ha ucciso la moglie a colpi di pietra in seguito a una lite domestica.
Le forze dell’ordine hanno subito fatto partire le loro ricerche per rintracciare l’uomo, che è fuggito dopo l’aggressione. Le indagini mirano ora a chiarire tutti i dettagli e le motivazioni alla base del gesto e sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento. La priorità è stata fin da subito l’individuazione e la cattura del responsabile.
I numeri di una strage continua
Il femminicidio di Paupisi a colpi di pietra è solo l’ultimo episodio. Secondo i dati aggiornati a settembre dell’Osservatorio nazionale Non Una di Meno, in Italia si sono registrati 75 casi monitorati di morti indotte da violenza di genere nel 2025.
Di questi, 64 sono femminicidi accertati, a cui si aggiungono 4 suicidi indotti di donne, 1 suicidio indotto di un ragazzo trans e 1 suicidio indotto di una persona non binaria. Ci sono inoltre 5 casi in fase di accertamento. Oltre ai femminicidi consumati, si contano almeno 57 tentati femminicidi riportati nei media nazionali e locali.
Le regioni maggiormente colpite sono Lombardia, Campania, Toscana, Piemonte e Lazio, che insieme rappresentano il 64% dei casi. L’età media delle vittime di femminicidio è di 55 anni, con la vittima più giovane di 1 anno e la più anziana di 93 anni.
Irreperibili i due figli
Dopo l’omicidio, l’uomo si era dato alla fuga insieme a due dei loro figli minorenni, di 15 e 17 anni, che risultavano irreperibili perché non si erano presentati a scuola. Il terzo figlio, maggiorenne, non era in casa al momento del delitto e risulta fuori città per motivi di lavoro. Le ricerche dell’uomo e dei figli sono avvenute con un’estesa caccia alla persona nella zona circostante, comprese le proprietà di Salvatore Ocone, e con l’ausilio di un elicottero per individuare eventuali vie di fuga. Fino al tragico bilancio di queste ore finali del pomeriggio.
(in aggiornamento…)
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