Esteri

Francia: quarta notte di guerra

di Edoardo Sirignano -


471 arrestati. E’ il bilancio del quarto giorno di disordini in Francia. Non basta l’ingente macchina della sicurezza di Macron a frenare la rivolta. Secondo il ministro Darmanin “il livello della tensione di sta abbassando”. Nella scorsa notte, infatti, erano state fermate ben 900 persone. La verità è che l’ondata rivoluzionaria sembra aver peso forza a Parigi. Diversa, invece, la situazione a Lione e Marsiglia, dove i moti legati al 17enne ucciso dalla polizia stanno creando ancora non poche difficoltà. I disordini sembrano si stiano spargendo a macchia d’olio. Problemi anche nei territori francesi d’oltremare, come la Guyana in Sud America e l’isola caraibica della Martinica.

Ecco perché lo Stato mette in campo tutta la sua forza: 45mila agenti di polizia, comprese le unità speciale. Darmanin, poi, sospende i mezzi pubblici dalle ore 21,00 in diverse città e vieta la vendita di materiale infiammabile. Il governo, intanto, chiede alla famiglie di demotivare i propri figli nell’unirsi a manifestazioni eversive. Lo scopo è evitare un nuovo 2005, quando tre settimane di violenze scossero il Paese dopo la morte di due giovani inseguiti dalle forze dell’ordine.

L’agente che ha scatenato il caos, intanto, è in custodia cautelare. Prosegue, infatti, l’indagine formale per omicidio colposo avviata dai giudici di Nanterre. Nahel, il piccolo che ha perso la vita, in giornata, invece, verrà sepolto. La speranza di tutti è che sia un momento di cordoglio e non di insurrezione.


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